Italia colpita da 1.899 eventi estremi: allarme idrogeologico

Dall'inizio dell'anno al 15 settembre 2024, sull'Italia si sono già registrati 1.899 eventi estremi: 212 tornado, 1.023 nubifragi e 664 grandinate con chicchi di grandi dimensioni

Alluvione in Toscana. Foto: Vigili del Fuoco

Nel 2024 l’Italia ha registrato 1.899 eventi meteorologici estremi, tra cui tornado, nubifragi e grandinate, con picchi a settembre. Secondo l’Osservatorio Anbi, la crisi climatica è particolarmente evidente nelle coste adriatiche. Massimo Gargano e Francesco Vincenzi di Anbi evidenziano l’urgenza di una pianificazione nazionale per prevenire i rischi idrogeologici, sottolineando l’inadeguatezza delle attuali infrastrutture e la necessità di interventi strutturali oltre le emergenze. 

Anbi: “Nel 2024 in Italia 1.899 eventi estremi”

Dall’inizio dell’anno al 15 settembre 2024, sull’Italia si sono già registrati 1.899 eventi estremi: 212 tornado (52 nella prima metà di settembre, il 71% sulle coste tirreniche), 1.023 nubifragi (157 nella prima metà di settembre, il 91% sulle regioni del CentroNord), 664 grandinate con chicchi di grandi dimensioni (37 nella prima metà di settembre, record in Versilia con chicchi di diametro fra 7 e 9 centimetri). Lo rende noto l’Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche. Secondo l’European Severe Weather Database, tutte e tre i tipi di eventi meteo estremi hanno colpito in settembre l’area orientale dell’Emilia Romagna.

Foto: Vigli del Fuoco

Italia e eventi estremi: allarme idrogeologico

“E’ un dato su cui occorre riflettere – commenta il direttore generale di Anbi, Massimo Gargano –, perché spiegherebbe il ripetersi di un alluvione a soli 16 mesi dalla disastrosa inondazione di Maggio 2023: se l’Italia è l’hub mediterraneo della crisi climatica, sulle aree costiere dell’Adriatico convergono probabilmente fenomeni atmosferici incompatibili e scatenanti piogge torrenziali, che esaltano l’inadeguatezza dell’attuale rete idraulica”. “E’ una verità scomoda – aggiunge Francesco Vincenzi, Presidente dell’Anbi -, ma che va detta per rispetto verso di chi sta soffrendo le conseguenze di nuove alluvioni: è dagli anni ’80 che in Italia manca la pianificazione nazionale di interventi per la prevenzione idrogeologica, privilegiando di intervenire con fondi per le emergenze. E’ quanto sta accadendo anche in Romagna – prosegue Vincenzi -, dove stiamo operando in sintonia con la Struttura di Missione governativa, guidata dal generale, Figliuolo. Si sta lavorando, ma nessuno, però, ha la bacchetta magica soprattutto di fronte al ripetersi di violenti eventi meteo a distanza di soli pochi mesi”.

Fonte: Ansa