Contrastare le nuove fragilità: necessaria un’azione corale

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Il progressivo invecchiamento generale della popolazione in Italia, ci pone di fronte all’esistenza della tutela della persona a 360 gradi, soprattutto quando si trova a vivere nella cosiddetta “Terza Età” o “Quarta Età”. In particolare, le crescenti fragilità, correlate a questa fase della vita, non devono però mai far venire meno il diritto all’autonomia e all’indipendenza degli anziani i quali, devono continuare a rappresentare le radici ideali della nostra società, senza se e senza ma. Tutto ciò presuppone che, le istituzioni e la società civile, si impegnino alacremente per garantire il loro benessere psicofisico a tutto campo il quale, vede come fattore primario la salvaguardia della loro dignità quali membri attivi della società.

A tal proposito, Papa Francesco, ci ha ricordato più volte che, gli anziani, sono “una benedizione per una società” e “non devono essere esclusi o scartati” ma, al contrario “meritano segni di speranza”. Tutti noi dobbiamo fare tesoro di queste parole e, di conseguenza, l’intera comunità cristiana, ha il dovere di favorire un’alleanza tra generazioni allo scopo di includere ogni cittadino e, soprattutto coloro che, loro malgrado, a causa dell’età avanzata, si trovano a fronteggiare delle fragilità inedite.

La base di quanto esemplificato però, ove possibile, deve risiedere nel diritto ad autodeterminarsi di ogni persona che, senza alcun dubbio, risiede anche nella possibilità di essere assistito con professionalità presso la propria casa, uno scrigno di affetti e ricordi familiari. Questa finalità, per noi di Acli Colf, costituisce un obiettivo fondamentale, pertanto, siamo impegnati in prima linea per favorire la formazione a tutto campo degli assistenti familiari, i quali devono essere maggiormente consapevoli dell’importanza del loro ruolo di cura. Tutto ciò però non basta: serve un’azione corale che metta al centro le persone perché nessuno può salvarsi da solo.