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Educazione civica: l’appartenenza insegnata in classe

La promozione di una comune identità italiana come parte della civiltà europea

L’educazione civica come opportunità di formazione e condivisione. L’insegnamento è stato introdotto per “formare cittadini responsabili e attivi”. Promuovendo “la partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità”. Nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri. L’educazione civica ruota intorno ad alcuni nuclei tematici principali. La Costituzione, il diritto nazionale e internazionale. La legalità, la solidarietà, lo sviluppo sostenibile. L’educazione ambientale. La conoscenza e la tutela del patrimonio e del territorio. Nelle scuole del primo ciclo l’insegnamento è affidato a docenti di classe individuati sulla base dei contenuti del curricolo, utilizzando le risorse dell’organico dell’autonomia. Fin dall’inizio della sua missione Papa Francesco esorta a costruire un mondo migliore attraverso un’educazione che promuova giustizia e pace. Uniservitate è un programma di promozione dell’apprendimento e del servizio solidale nelle istituzioni cattoliche di studi superiori che aderisce al Patto educativo globale del Pontefice. Cerca di offrire una educazione integrale alle nuove generazioni. E di coinvolgerle in un impegno attivo rispetto ai problemi del nostro tempo. Affinché possano essere protagoniste di proposte trasformative e promotrici di pace e fraternità per il cambiamento sociale.

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Foto © Sara Minelli (Imagoeconomica)

Impegno condiviso

Su questo tema anche la Chiesa è particolarmente impegnata a favore delle nuove generazioni. “Io Sono Barriera” è il progetto promosso dalla parrocchia Regina della Pace e dal Sermig, con il sostegno dell’Amiat (gruppo Iren). L’iniziativa ha coinvolto circa 400 cittadini del quartiere e giovani del Sermig in una mobilitazione di cittadinanza attiva diffusa. All’avvio dell’iniziativa ha partecipato anche il sindaco Stefano Lo Russo. “Siamo in tanti a prenderci cura di Barriera, iniziando dalla pulizia delle strade, un segno di educazione civica per i tanti giovani che hanno aderito e un segno di speranza che coinvolge la buona volontà della gente che torna a prendersi cura del proprio quartiere“, spiega il parroco don Andrea Bisacchi. Un appello rivolto ai residenti che saranno in campo insieme ai giovani arrivati da tutta Italia per trascorrere un tempo di servizio e formazione all’Arsenale della Pace di Torino. L’Amiat, partner dell’iniziativa, ha fornito il materiale per le pulizie, oltre a occuparsi dello smaltimento di quanto raccolto nel corso della giornata. “Siamo orgogliosi di collaborare a questo evento, che ha coinvolto tanti giovani, ma non solo. Sensibilizzandoli anche sull’importanza del rispetto dell’ambiente e del territorio, valori che Amiat condivide ed esercita – commenta Paola Bragantini, presidente dell’Amiat-. Questa iniziativa è inoltre il segno di una positiva alleanza tra la nostra azienda e i cittadini, elemento essenziale per rendere efficaci e durature le attività di pulizia e cura che i nostri operatori svolgono quotidianamente sul territorio“. 

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Foto di Fabio Fistarol su Unsplash

Missione civica

Sono vari i punti contenuti nelle nuove linee guida dell’educazione civica che entreranno in vigore dall’anno scolastico 2024/2025. Inclusa la promozione di una comune identità italiana come parte della civiltà europea e occidentale. Oltreché il nesso tra senso civico e sentimento di appartenenza alla comunità nazionale definita Patria. Ma anche promozione della cultura d’impresa. E la valorizzazione della proprietà privata. Le linee guida contengono inoltre l’educazione al contrasto di tutte le mafie e di tutte le forme di criminalità e illegalità. L’educazione al rispetto per tutti i beni pubblici. La promozione della salute e dei corretti stili di vita. Particolare attenzione è rivolta dall’educazione civica. Al contrasto delle dipendenze derivanti da droghe. Fumo, alcool, doping, uso patologico del web, gaming e gioco d’azzardo. Si promuove l’educazione stradale. Si rafforza la cultura del rispetto verso la donna. Si incentiva l‘educazione finanziaria e assicurativa, l’educazione al risparmio e alla pianificazione previdenziale. Si valorizza la cultura del lavoro e l’educazione all’uso etico del digitale. Si conferma il divieto di utilizzo, anche a fini didattici, dello smartphone dalla scuola dell’infanzia fino alla scuola secondaria di primo grado. Il documento conferisce centralità alla persona dello studente e punta a favorire l’inclusione. A partire dall’attenzione mirata a tutte le forme di disabilità e di marginalità sociale.

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Corsa contro la Fame: a scuola di solidarietà

Linee guida

“Coerentemente con il nostro dettato costituzionale, le Nuove Linee Guida promuovono l’educazione al rispetto della persona umana e dei suoi diritti fondamentali – afferma il ministro Valditara – valorizzando principi quali la responsabilità individuale e la solidarietà, la consapevolezza di appartenere ad una comunità nazionale, dando valore al lavoro e all’iniziativa privata come strumento di crescita economica per creare benessere e vincere le sacche di povertà, nel rispetto dell’ambiente e della qualità della vita“. Aggiunge Valditara: “Bisogna lottare affinché nelle scuole ci sia la cultura del rispetto. I bulli sono figli di un padre e di una madre e il bullismo va contrastato prima nelle famiglie e poi nella scuola. E’ stato inserito nelle linee guida sull’educazione civica. Ritorna il voto di condotta. Ciò significa assumersi delle responsabilità. Il bullismo è una piaga drammatica. Bisogna ripensare anche al sistema delle sospensioni. La scuola deve essere punto di riferimento, non soltanto per lo studio ma anche per lo sport e le attività ricreative. La riforma prevista del 4+2 significa dare una opportunità formativa di successo ai giovani e per le imprese essere più competitive”. Ella Bucalo fa parte della Commissione cultura e istruzione del Senato. Sostiene: “In un momento storico in cui i giovani appaiono spesso disorientati e in crisi di valori è importante ridare, attraverso queste linee guida, dignità e spessore all’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado. Affrontare in classe temi come le dipendenze, il cattivo rapporto col cibo, il rapporto con i social e tanto altro, avvicina le istituzioni scolastiche ai temi più cari ai nostri ragazzi, quelli che li toccano più da vicino. Inoltre restituiscono alla scuola quel fondamentale ruolo di fucina delle coscienze che da tempo risultava un po’ sbiadito nei contenuti

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Foto di Andrew Ebrahim su Unsplash

Cultura del rispetto

Paola Frassinetti è sottosegretario all’Istruzione e al Merito con delega all’educazione civica. “Nelle linee guida dell’educazione civica sono contenuti in via prioritaria i principi utili a formare il cittadino del futuro. Come il senso di appartenenza alla patria, i valori della Costituzione, la lotta all’illegalità – sottolinea-. Viene poi data una grande importanza all’educazione alimentare proponendo stili di vita sani. Contrastando in primis la droga e l’abuso di alcool. Importante educare i ragazzi e le ragazze alla comprensione dell’ importanza del lavoro e delle sue regole, sia inerenti alla sicurezza che alle dinamiche contrattuali, ivi compresa l’educazione finanziaria, anche a tutela delle donne. Insomma un quadro completo per crescere giovani sempre più consapevoli della realtà che li circonda”.  “L’aspetto più importante a mio parere riguarda l’insegnamento della cultura del rispetto e questo soprattutto per contrastare la violenza di genere ma non solo, per la prima volta in educazione civica si parlerà, oltre che del rispetto dell’ambiente, anche del rispetto degli animali – aggiunge – Siamo insomma riusciti a contemperare le maggiori esigenze senza tralasciare alcun aspetto essenziale per una crescita consapevole che possa preparare gli studenti e le studentesse ad affrontare gli ostacoli e i pericoli che potranno incontrare nel loro cammino. Le nuove linee guida sono frutto di un lavoro organico di analisi e di ascolto portato avanti con il ministro Valditara per rispondere ai repentini cambiamenti della società, molti dei quali riguardano le nuove generazioni” 

 

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