Truffe e raggiri: i malviventi non vanno in vacanza

Foto di Victoria da Pixabay

I raggiri purtroppo, anche nei periodi di vacanza, sono sempre all’ordine del giorno. Ma quali sono quelli più diffusi e i conseguenti metodi per difendersi? Innanzitutto, quando si è nel luogo scelto per la villeggiatura, quello più comune, è la stanza d’albergo molto diversa rispetto a quella visionata sul sito internet, meno confortevole e con uno spazio minore. In altri casi invece, viene detto che, la struttura ricettiva, è dotata di piscina la quale, invece, nella realtà, non è presente oppure che l’albergo scelto è vicino al mare ma, al contrario, non lo è.

In tali casi, la prima cosa da fare, è quella di contestare immediatamente all’albergatore ciò che non va e trovare dei possibili accordi, come ad esempio, una riduzione di prezzo, un cambio di albergo o, in caso di impossibilità, intraprendere le vie legali contro questi disservizi.

Quando si rientra dalle vacanze però, è importante fare immediatamente, o al massimo entro dieci giorni dal termine del soggiorno, una contestazione o un reclamo, meglio se accompagnato da fotografie dimostrative e testimonianze di altri ospiti in merito ai danni subiti, sia al tour operator che all’agenzia la quale ha prenotato il viaggio e, in seguito, aprire un contenzioso presso un’associazione di consumatori al fine di poter avere un risarcimento.