Petrillo: “Siamo gli animatori del volontariato”

Palermo è la prossima Capitale italiana del volontariato. Interris.it ha intervistato la presidente dell’ente che ha presentato la candidatura, Giuditta Petrillo (CesvoP)

Nell'immagine: a sinistra foto di Pixabay: https://www.pexels.com/it-it/foto/mani-terreno-macinato-gruppo-461049/, a destra la presidente del Centro dei servizi per il volontariato di Palermo Giuditta Petrillo (per gentile concessione)

Ci sono entusiasmo e serenità nelle parole di Giuditta Petrillo, presidente del Centro di servizio per il volontariato di Palermo (CesvoP), nel raccontare a Interris.it la nomina del capoluogo siciliano a Capitale italiana del volontariato 2025. Un riconoscimento importante per una città del Meridione, la parte del Paese dove, nonostante la crescita degli ultimi anni, la presenza di istituzioni no profit e di volontari è più bassa che nel resto d’Italia (https://www.istat.it/it/files/2023/05/Censimento-non-profit-primi-risultati.pdf ).

La candidatura

“La notizia ci ha entusiasmato, al tempo stesso eravamo sereni perché ci siamo preparati”, dice Petrillo a Interris.it, “è un grande riconoscimento per i tecnici e i dipendenti, quelli che hanno il ‘polso’ del lavoro che si fa a Palermo”. Nella provincia del capoluogo si trova infatti poco meno di un terzo delle realtà no profit dell’isola. La nomina era “contesa” tra la candidatura del CesvoP della città siciliana, sostenuta dai centri dei servizi per il volontariato di Messina e Catania, da Banca Etica, dal Comune di Agrigento – capitale italiana della cultura 2025 -, da Caritas diocesana e altri enti del Terzo settore, e il “ticket” Avellino-Benevento. “Nella manifestazione di interesse abbiamo indicati i principali ambiti d’intervento, i giovani, il volontariato digitale, i beni comuni”, illustra la presidente. La scelta del Coordinamento nazionale del centro dei servizi per il volontariato (CSVNet), che dal 2021 designa la capitale italiana, è caduta sulla prima. Il 5 dicembre, in occasione della Giornata internazionale del volontariato, ci sarà il passaggio di testimone dall’attuale, Trieste.

Animatori del volontariato

Il compito di un cesv è fornire servizi a tutti gli enti del Terzo settore locali, dalle associazioni di promozione sociale (aps), alle organizzazioni di volontariato (odv) alle cooperative sociali. “Siamo gli animatori del volontariato nel territorio, creiamo reti e sviluppiamo comunità”, continua Petrillo. Il CesvoP da lei presieduto consta delle strutture di Messina, Palermo e Catania, gli ultimi due coprono quattro province. “Lavoriamo per la promozione del volontariato, d’intesa con gli enti locali, sui beni comuni e sull’empowerment della rete di associazioni, cercando dov’è possibile di coinvolgere anche il mondo del profit”, aggiunge. Per sostenersi, le risorse provengono dal Fondo unico nazionale (Fun) alimentato dalle fondazioni bancarie. Finora elargite su base annuale, “per il periodo 2025-2027 la quota resterà fissa”, puntualizza Petrillo.

Cambiamento epocale

Il volontariato sta conoscendo un cambiamento epocale”, afferma la presidente di CesvoP, “se prima era un ‘dare un aiuto di prossimità’, oggi questa pratica si professionalizza sempre di più”. A questo processo cui si aggiungono fattori come la pandemia, tra il 2020 e il 2022 si sarebbe registrato un calo di volontari, e il ruolo giocato dalla condizione socioeconomica di partenza in chi sceglie di dedicarsi a questa attività, riflette Petrillo. “Nel Meridione siamo al di sotto della media nazionale dei volontari”, aggiunge, a commento delle rilevazioni Istat, risalenti al 2021, che registravano 183.635 persone attive gratuitamente in organizzazioni no profit in Sicilia, che in base al Registro unico nazionale del Terzo settore al 31 luglio scorso ammontavano a 9.354 in tutta l’isola. Ma quella prossimità “informale” non viene meno, pure con l’evoluzione in atto, “c’è un mondo di iniziative spontanee non in forma istituzionalizzata, come i gruppi di solidarietà gratuita”, continua la presidente.

Giovani e volontariato

Il ritratto dei giovani e dei giovanissimi di oggi che si trova nell’opinione pubblica non ha tinte propriamente allegre, tra salute mentale, Neet, dispersione scolastica implicita ed esplicita, bullismo online e offline. Ma ci sono anche forti esempi di solidarietà vissuta in prima persona, come gli “Angeli del fango” andati in soccorso degli alluvionati dell’Emilia-Romagna e i ragazzi e le ragazze nominati Alfieri della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella. Il mondo del volontariato li attrae?, chiediamo a Petrillo. “Entrando in contatto con loro attraverso i Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, scopriamo che i giovani hanno una gran voglia di fare volontariato, ma vanno motivati e coinvolti su un piano emotivo”, risponde. Il volontariato digitale può essere un’opportunità. “I social hanno un impatto sul loro approccio al volontariato, bisogna essere ottimisti”, è il suo invito. Una positività basata sull’esperienza sperimentale di #BeDigitalVolunteer, progetto promosso insieme all’associazione VediPalermo, che coinvolto cittadini, fotografi, social media manager e ragazze e ragazzi nella produzione di contenuti video a sfondo sociale.

Le prossime iniziative

Nelle vesti di Capitale, Palermo dovrà mostrare la sua anima solidale e dialogare con altre realtà. Cosa aspettarci per il 2025? “Metteremo in campo una serie di iniziative legate alle nostre attività come ente di servizio”, illustra Petrillo, “in collaborazione con Agrigento affronteremo i temi della cultura e della solidarietà, nell’anno del Giubileo parleremo di pace con la Caritas, daremo risalto ai beni comuni, affronteremo le diseguaglianze come la povertà e l’inclusione sociale, l’ambiente e il volontariato digitale giovanile, l’accoglienza e le migrazioni, senza trascurare i patti educativi di comunità”.