Lunedì nero, le Borse chiusono in picchiata

Il tonfo delle Borse mondiali pesa sull'andamento dei listini. E anche a fine giornata i segni sono negativi

Borsa valori (© Nicholas Cappello su Unsplash)

Il lunedì nero delle Borse mondiali fa sussultare i mercati globali. Listini in perdita in tutto il mondo anche alla chiusura, mentre la Fed non esclude interventi diretti qualora l’economia americana dovesse deteriorarsi ulteriormente.

Borse, lunedì nero

Chiusura pesante per Piazza Affari nel lunedì nero delle Borse mondiali. Il listino milanese ha chiuso in calo del 2,27%, a 31.293 punti, contenendo i ribassi nel pomeriggio, dopo che in mattinata era arrivato a perdere fino al 4,3%. Sul listino principale di Piazza Affari sono stati bruciati oggi altri 15 miliardi di euro di capitalizzazione, che portano a quasi 55 miliardi di euro le perdite registrate dalla Borsa milanese in tre sedute.

Wall Street in rosso

Wall Street resta in rosso ma ora tutti e tre gli indici riducono le perdite a meno del 3%. Il Dow Jones è a -2,37% a 38.794,37 punti, il Nasdaq è risalito a -2,59% a 16.342,09 punti, mentre lo S&P 500 è a -2,42% a 5216,96 punti.

Fed, ipotesi intervento d’emergenza

Sul mercato arrivano le scommesse per un intervento di emergenza della Fed sui tassi. Di fronte alle turbolenze e ai timori di una recessione americana in mattinata i trader erano arrivati a prezzare al 60% la probabilità di un taglio dei tassi di 25 punti base entro una settimana, posizioni che nel corso di seduta si sono ridimensionate al 30%. Sul mercato è comunque diffusa la convinzione che la Fed dovrà agire in fretta e con decisione: i trader si attendono un taglio di 50 punti base a settembre e di altri 50 punti a novembre, riferisce Bloomberg.

La Borsa di Tokyo

Profondo rosso alla Borsa di Tokyo che ha segnato la maggiore flessione giornaliera di sempre, sui timori di una imminente recessione Usa, e la rivalutazione dello yen. L’indice di riferimento Nikkei cede il 12,40% a quota 31,458,42, e una perdita di 4.458,42 punti. La valuta nipponica si rivaluta al cambio col dollaro, a 142,20, e sull’euro a 154,90.

Indice Ism sopra le attese

Il settore dei servizi Usa torna in una fase di espansione a luglio. L’indice dei direttori d’acquisto (Pmi) di Ism registra un livello di 51,4, sopra la soglia di 50 che separa una fase di espansione da una di contrazione dell’attività economica. A giugno l’indice era sceso a 48,4 dopo aver subito la peggior battuta d’arresto in quattro anni. Il rimbalzo di luglio, superiore alle attese degli economisti (51), potrebbe contribuire ad allentare i timori sullo stato di salute dell’economia americana scatenati venerdì dai dati sul mercato del lavoro.

Borse, la Fed monitora

Se l’economia americana dovesse deteriorarsi la Fed interverrà: lo ha detto il presidente della Fed di Chicago Austan Goolsbee in un’intervista a Cnbc. Secondo quanto riporta la Bloomberg, per Goolsbee i dati sull’occupazione “ancora non indicano una recessione”, sono solo “un numero”, ma in ogni caso la Fed “deve prestare attenzione” alla debolezza del mercato del lavoro. Il presidente ha anche detto che “non avrebbe senso mantenere una politica restrittiva se l’economia si stesse indebolendo”.

Fonte: Ansa