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No del Dicastero all’apertura della Porta Santa nelle Chiese Cattedrali

Il Dicastero per l’Evangelizzazione ha chiarito che, per il Giubileo del 2025, la Porta Santa sarà ufficialmente aperta solo nelle quattro Basiliche Papali di Roma: San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura

Il Dicastero per l’Evangelizzazione ha specificato che per il Giubileo del 2025 la Porta Santa sarà aperta solo nelle quattro Basiliche Papali di Roma: San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura. È stato inoltre espresso il desiderio del Papa di aprire una Porta Santa in un carcere per dimostrare vicinanza ai detenuti. L’indulgenza, che simboleggia il perdono divino, è il segno distintivo del Giubileo. Si invita a seguire le indicazioni del Decreto della Penitenzieria Apostolica per vivere appieno questo evento.

No del Dicastero all’apertura della Porta Santa nelle Chiese Cattedrali

A seguito della richiesta di prevedere la configurazione e l’apertura della Porta Santa nelle Chiese Cattedrali, nei Santuari internazionali e nazionali, come anche in altri luoghi di culto particolarmente significativi in occasione del Giubileo 2025, il Dicastero per l’Evangelizzazione – Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo precisa in una nota che “pur nella più sensibile considerazione delle motivazioni di carattere pastorale e devozionale che possono aver suggerito tale lodevole aspirazione, si ritiene tuttavia doveroso richiamare le precise indicazioni stabilite dal Santo Padre nella Bolla Spes non confundit, di Indizione del Giubileo 2025, che indica come Porta Santa quella della Basilica di San Pietro e delle altre tre Basiliche Papali, ossia San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura (cfr. n° 6), fatta eccezione per il desiderio espresso dal Santo Padre di voler personalmente aprire una Porta Santa in un carcere ‘per offrire ai detenuti un segno concreto di vicinanza’ (cfr. n° 10)”. È altresì ben noto, prosegue la nota, “che segno peculiare e identificativo dell’Anno Giubilare, così come tramandato sin dal primo Giubileo dell’anno 1300, è l’indulgenza che ‘intende esprimere la pienezza del perdono di Dio che non conosce confini’ (cfr. n° 23), attraverso il Sacramento della Penitenza e i segni di carità e speranza (cfr. nn° 7-15)”. Pertanto, “per vivere in pienezza questo momento di grazia, si esorta a fare riferimento ai particolari luoghi e alle diverse modalità indicate dal Decreto della Penitenzieria Apostolica del 13 maggio 2024”.

Fonte: AgenSIR

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