Gli ultimi dati dell’Osservatorio Europeo sulle Droghe e le Tossicodipendenze sottolineano che, le sostanze psicoattive monitorate all’interno dei confini comunitari sono 950, di cui 26, risultano essere segnalate per la prima volta. Molte tra queste espongono gli assuntori a notevoli e maggiori rischi perché, l’esatta composizione di tali sostanze, è ignota e ciò espone ancora di più al pericolo di intossicazioni letali.
Quindi, rispetto a quanto esemplificato, occorre dare una risposta celere e corale per sviluppare politiche di repressione, prevenzione e supporto rispetto all’incremento della quantità e della tipologia di sostanze stupefacenti in circolazione, soprattutto pensando a forme di cooperazione internazionale finalizzate a impedire la circolazione e, di conseguenza, la crescente minaccia, rappresentata dalle nuove tipologie di droghe sintetiche, quali ad esempio gli oppioidi, tra cui si annovera il Fentanyl, il quale si sta pericolosamente diffondendo.
A tal proposito, la Giornata Mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga, istituita dall’Assemblea Generale dell’Onu nel 1987 con l’obiettivo comune a tutti gli Stati membri di creare una comunità internazionale libera dalla droga, deve costituire un momento per riflettere sulle strategie di contrasto al fenomeno e supportare le persone che sono cadute in questo baratro, sostenendo anche le loro famiglie per far sì che possano tornare a vivere e ritrovare il loro ruolo all’interno della società. È bene ricordare che, non esistono droghe leggere, ma solamente sostanze stupefacenti dannose per la salute. Abbiamo quindi il dovere di tutelare la vita in ogni sua forma, facendo sì che, la società civile e le istituzioni nel loro complesso, agiscano sempre più in sinergia per contrastare la circolazione e l’assunzione di droghe, lambendo sia il versante della repressione che dell’educazione. Occorre ribadire con forza che, ogni tipo di sostanza stupefacente, è una negazione del dono della vita.