Firmato un accordo in 11 punti che costituisce la base dell’impegno delle parti verso il dialogo, l’adesione alla cessazione delle ostilità e il raggiungimento di un futuro libero dalla violenza in Sud Sudan. Buon governo, giustizia, sicurezza ed economia. Sono questi i temi al centro dei colloqui di pace in corso a Nairobi, in Kenya, tra il governo del Sud Sudan con i gruppi che non hanno firmato l’accordo di pace del 2018. Avviati il 9 maggio 2024, i colloqui sono stati soprannominati Tumaini, (“speranza” in Swahili), e sono mediati dall’ex comandante dell’esercito keniano Lazarus Sumbeiywo. Il Sud Sudan, ricostruisce l’agenzia missionaria vaticana Fides, è nato nel 2011 dopo una guerra civile che lo ha portato a separarsi dal Sudan. Due anni dopo l’indipendenza nel dicembre 2013 è scoppiata un’altra sanguinosa guerra civile, parzialmente sedata con gli accordi di pace del 2018. Alcuni ribelli di opposizione non hanno però aderito all’accordo del 2018 che ha posto fine alla guerra civile che ha causato la morte di 400.000 persone e milioni di sfollati. L’instabilità continua così a segnare diverse aree del Paese.
Focus-Sud Sudan
In particolare le parti rifiutano la violenza come mezzo per risolvere le dispute. E invitano tutti i cittadini del Sud Sudan a impegnarsi in un dialogo costruttivo, promuovendo un ambiente in cui le rivendicazioni possano essere affrontate pacificamente. Hanno inoltre concordato di aprire spazi civici e politici e di consentire ai cittadini di partecipare a processi politici pacifici e di rispettare, proteggere e garantire la libertà di espressione, riunione e associazione. Il ministero degli Esteri del Kenya ha affermato che l’accordo rappresenta una “prima pietra miliare” nei colloqui in corso in cui le parti in guerra hanno promesso il loro impegno a porre fine alla violenza e alle ostilità. Il presidente Salva Kiir ha espresso fiducia nei colloqui di pace di Nairobi citando le relazioni storiche tra Juba e Nairobi. “Il processo di pace di Nairobi guidato dal Kenya ha contribuito a negoziare l’accordo di pace globale che ha posto fine al conflitto più lungo dell’Africa” ha sottolineato Kiir ricordando la lunga guerra per l’indipendenza del Sud Sudan. “Quella pace ha portato all’indipendenza della Repubblica del Sud Sudan alla fine del periodo transitorio nel 2011. Sono fiducioso che gli sforzi attuali produrranno un risultato simile mentre il Paese si prepara alle elezioni generali di quest’anno”.