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Europei e Olimpiadi: Italia a testa alta

Per una stagione che volge al termine, ce n’è un’altra pronta a partire. E’ la lunga estate dello sport italiano che in due mesi esposta il made in Italy in Germania e Francia, rispettivamente le sedi di Euro 2024 di calcio e Olimpiadi. Sono passati 1055 giorni dal trionfo di Wembley, i giorni post Covid e il sorriso, in mezzo a tante lacrime per le vittime della pandemia, ce lo ha regalato proprio la Nazionale di calcio che nel tempio inglese, conquistò il suo secondo titolo europeo dopo quello del 1968 a Roma. Se vogliamo inaspettatamente, perché la banda Mancini non era partita tra le favorite, ma ha scalato le gerarchie giornata dopo giornata, fino a chiudere con il botto finale di Wembley quando batté i padroni di casa dell’Inghilterra ai calci di rigore. Le manone di Gianluigi Donnarumma, simbolo di quel trionfo. Tre anni dopo, l’appuntamento si ripete. Stavolta in Germania, terra di conquista fin dai tempi dei Romani e per rimanere in tema calcistico, il ricordo vivo rimane quello di Berlino 2006, il 9 luglio, quando la Nazionale di Marcello Lippi conquistò il quarto titolo mondiale della sua storia. Corsi e ricorsi storici. Ed eccoci di nuovo in Germania, con l’avventura pronta a prendere il via dal 30 di questo mese quando Coverciano aprirà le porte alla nuova Nazionale di Luciano Spalletti che inizierà il periodo di preparazione in vista dell’esordio Europeo del 15 giugno contro l’Albania.

Prima, due test, il 4 giugno a Bologna contro la Turchia, e il 9 a Empoli contro la Bosnia prima della partenza per il ritiro di Iserlohn, la cittadina della Renania che ospiterà il team base camp dell’Italia durante l’Europeo, con gli Azzurri che alloggeranno all’Hotel VierJahreszeiten.

Sono quelle di ogni inizio di avventura. Sarà un Europeo all’insegna dell’equilibrio, dove la Francia partirà con i favori del pronostico dopo la finale mondiale di due anni fa a Doha contro l’Argentina. Occhio alla Germania padrona di casa, che ha cambiato molto e non vuole fallire davanti alla propria gente. Cresce l’Inghilterra, Spagna e Portogallo sono sempre lì. E poi c’è l’Italia, gratificata dal grande lavoro di Luciano Spalletti che induce a sperare in un torneo da protagonisti. Il girone eliminatorio non è dei più agevoli, e per il nome che portiamo sulla pelle, poteva andare decisamente meglio. Albania all’esordio il 15 giugno, poi Spagna e Croazia. Il gruppo più tosto, ma tosta è anche la nostra Nazionale, plasmata ad immagine e somiglianza dal suo capitano in panchina, quello Spalletti che ovunque è andato ha lasciato segni indelebili, con all’occhiello il tricolore conquistato lo scorso anno con il Napoli. Qualità e un pizzico di fortuna, che non deve venire meno. Opportuno qualificarci tra le prime due per evitare un percorso ad ostacoli nella fase ad eliminazione diretta dove le migliori terze avranno vita durissima. Crederci è la parola d’ordine. Tra pochi giorni riaprono le porte di Coverciano per l’inizio della preparazione. Non sarà un’avventura, perché l’Italia vuole essere da subito protagonista. Cammino difficile, ma siamo campioni in carica. E non vogliamo sfigurare. E magari…..

E subito dopo Euro 2024 di calcio, ecco l’appuntamento a cinque cerchi. Destinazione Parigi, giochi Olimpici, in programma dal 26 luglio all’11 agosto. E’ l’evento planetario più importante, dove il cuore batte forte perché una medaglia olimpica vale i sacrifici di quattro anni di duro lavoro. Paradossalmente, l’Olimpiade è lontana parente dal calcio, dove la misurazione dell’avversario è lampante. Ai Giochi tutto può accadere, perché in un battito di ciglia si sovvertono i pronostici, ai quali preferiamo non dare troppa attenzione. Si riparte con gli occhi gonfi di emozioni per le 40 medaglie di Tokyo nel 2020. Un bel bottino (10 oro, 10 argenti, 20 bronzo), ma la spedizione azzurra che sta ultimando la preparazione, è ricca di entusiasmo, qualità, con l’aspirazione di abbattere il muro giapponese.

Previsioni è sempre difficile farle, perché la sorpresa in certi casi può fare la differenza. Ma l’Italia sa di avere le qualità per continuare a brillare nei Cinque Cerchi. Le federazioni hanno lavorato bene e l’impressione è che si possa sfiorare il tetto delle cinquanta medaglie. Pronostico azzardato? Forse, ma conoscendo i nostri atleti, si può fare. Si possono migliorare le medaglie d’oro e portarne a casa almeno 12, aumentare la medaglia intermedia, quella d’argento, magari raddoppiando (da 10 a 20) e sul bronzo siamo sempre intorno ai 15/18.

Perché quando scendi in campo, e devi sognare, fallo sempre in grande. L’assenza di Russia e Bielorussia, anche stavolta suona come un favore per la spedizione azzurra. L’attesa è per le riconferme di Tita e Vanti nella vela, dello splendido Vito Dell’Aquila nel taekwondo, senza dimenticare il quartetto del ciclismo su pista formato da Filippo Ganna, Jonathan Milan, Simone Consonni e Francesco Lamon che hanno tutti i numeri per ripetersi. Molto ci aspettiamo dal Settebello di Sandro Campagna che negli sport di squadra è quello che può ambire all’oro. Le parole del Ct dopo l’ultima stagione, sono inequivocabili.

Italia protagonista sia al mondiale che all’Europeo, dove non ha vinto, tenendo per Parigi le risorse per far risuonare l’Inno di Mameli. Speranze importanti anche nel nuoto con Ceccon, senza escludere inserimenti last minute. Attese e speranze per vedere sul podio più alto, Irma Testa nel pugilato femminile, Sofia Raffaeli nella ginnastica ritmica, Alice Bellandi nel judo, Elena Micheli nel pentathlon moderno, Tommaso Marini, Alice Volpi e la squadra del fioretto femminile nella scherma, che ha sempre risposto presente ai Giochi. Poi, c’è il campo, che non mente mai, e tante risorse da valutare in corso d’opera, perché l’Olimpiade non la vince solo il più forte, ma anche chi in quei quindici giorni, saprà farsi trovare al meglio dal punto di vista fisico e mentale all’appuntamento. Il sogno è le cinque medaglie totali, ma 45/46 sarebbero la dimostrazione di un movimento che in tutti i campi ha lavorato bene. A Parigi a testa alta, per vincere e far commuovere l’Italia con le sue storie di vita. Che non hanno paragoni.

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