Il progetto Ipazia – Ccm 2021 ha formato oltre 2000 operatori sanitari per prevenire la violenza contro donne e minori, con corsi residenziali e una piattaforma online. Presentato dal Ministero della Salute, coinvolge attivamente l’Azienda Usl Toscana Sud Est e l’Istituto superiore di sanità. Oltre alla formazione, il progetto ha prodotto linee guida e reti territoriali per contrastare la violenza, con l’obiettivo di affrontare un fenomeno diffuso e grave che richiede interventi specifici.
Iss, 2mila operatori formati per prevenire violenza sulle donne
Oltre duemila operatori formati, la realizzazione di corsi residenziali in diverse regioni, la creazione di una vera e propria community infermieristica con una piattaforma dedicata. Sono alcuni dei risultati del progetto Ipazia – Ccm 2021 dedicato alla definizione di strategie di prevenzione della violenza contro le donne e i minori, attraverso la formazione di operatrici e operatori di area sanitaria e socio-sanitaria con particolare riguardo agli effetti del Covid-19.
I risultati dell’iniziativa, promossa e finanziata dal Ministero della Salute, con responsabilità scientifica e coordinamento dell’Azienda Usl Toscana Sud Est attraverso la responsabile Vittoria Doretti e con la partecipazione attiva dell’Istituto superiore di sanità, sono stati presentati nella sede dell’Istituto. “La formazione a distanza è stato uno dei cardini essenziali di Ipazia CCM2021, insieme all’ascolto e alla partecipazione di enti, istituzioni e dei Centri antiviolenza con i quali abbiamo sperimentato modalità sempre più efficaci per rispondere al fenomeno”, ha affermato Doretti.
Bellantone: “Violenza su donne e minori fenomeno grave e diffuso”
“Il fenomeno della violenza sulle donne, sui minori, sulle persone con disabilità multiple, persiste nel nostro Paese in modo grave e diffuso, con conseguenze che perdurano nel tempo, compromettendo la salute psicofisica di chi ne è coinvolto e di chi vi assiste, nel breve, medio e lungo periodo – ha affermato il presidente dell’Iss Rocco Bellantone -. Fenomeno questo, tra l’altro, accresciutosi negli ultimi anni e che rimane sempre di difficile identificazione”.
L’obiettivo del progetto era sperimentare un modello formativo rivolto a operatrici e operatori dei servizi sanitari e socio-sanitari territoriali per la violenza contro le donne e i minori. Questo è stato ottenuto attraverso un percorso Fad rivolto al personale di salute ed un percorso specifico per la formazione della figura del “facilitatore”, nonché di percorsi residenziali realizzati nei territori. Oltre ai corsi di formazione, dal progetto sono scaturite delle Linee operative per lo sviluppo di un programma di formazione sul tema della prevenzione della violenza contro le donne e della violenza assistita da minori, e sono state attivate delle Reti nei territori attraverso la mappatura dei Servizi territoriali a cui potersi rivolgere in caso di violenza, Sono stati anche diffusi materiali informativi destinati alle donne.
Fonte: Ansa