L’abbandono scolastico è una piaga planetaria che minaccia il futuro delle nuove generazioni. I cambiamenti climatici rendono ancora più probabili eventi meteorologici estremi e disastri naturali che hanno un impatto sulla frequenza scolastica. Dal 2020, circa 62 milioni di bambini e adolescenti in 27 Paesi hanno subito delle interruzioni dell’istruzione a causa di shock climatici. Con importanti conseguenze di lungo periodo sul loro apprendimento, dovute sia alla chiusura delle scuole sia all’aumento delle ondate di calore. Circa la metà dei bambini o adolescenti non scolarizzati vive nei Paesi maggiormente esposti alla crisi climatica. Secondo Save the Children, 250 milioni di bambini e adolescenti in tutto il mondo non frequentano l’istruzione primaria o secondaria (dai 5 ai 19 anni). La metà di loro vivono nei luoghi più vulnerabili ai cambiamenti climatici. Dall’indagine è emerso che il 50% dei bambini e degli adolescenti che non frequentano la scuola vive nei 36 Paesi che sono maggiormente esposti al rischio degli effetti negativi della crisi climatica e meno in grado di adattarsi. Tuttavia, in questi Paesi vive solo un quarto dei bambini in età scolare.
Deficit scolastico
A livello globale i Paesi più vulnerabili agli effetti della crisi climatica sono quelli più poveri o più fragili, dove i bambini avevano già maggiori probabilità di non frequentare la scuola a causa di conflitti, povertà, disabilità e disuguaglianza di genere. In Sud Sudan, dove le temperature hanno raggiunto i 45 gradi, il governo ha ordinato la chiusura delle scuole per due settimane. Nelle Filippine, secondo le previsioni, le temperature raggiungeranno o supereranno i 42 gradi, circa il 20% in più delle medie di aprile, in almeno dieci delle 17 regioni del Paese. “La crisi climatica è una crisi dei diritti dell’infanzia e i suoi effetti sul diritto all’istruzione dei bambini lo evidenziano chiaramente. L’emergenza climatica minaccia la possibilità di accesso all’istruzione e ha conseguenze potenzialmente di lungo periodo sui bambini, che ancora una volta sono costretti a pagare il prezzo di una crisi di cui sono i minori responsabili”, spiega Kelley Toole. Direttrice globale ad interim di Save the Children per la povertà infantile, il clima e le aree urbane. “Se non agiamo per difendere l’educazione dagli effetti negativi del cambiamento climatico, l’impatto sul futuro di questi bambini, che già vivono in alcuni dei Paesi con i tassi di abbandono scolastico più alti, potrà solo peggiorare. Non possiamo permetterci ulteriori disuguaglianze e ingiustizie“, aggiunge Kelley Toole.
Iniziative in Italia
Contrastare l’abbandono scolastico è una necessità anche in Italia. La Fondazione Tim ha stanziato un milione di euro per lanciare un programma a sostegno dell’inclusione sociale, l’arte e l’istruzione. L’iniziativa è rivolta a enti filantropici, onlus, fondazioni, associazioni riconosciute e di promozione sociale, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, università, enti religiosi, enti pubblici che operano senza finalità di lucro e con il coinvolgimento delle comunità territoriali che possono presentare le loro proposte fino al 13 maggio. Il bando “Vivere il prossimo” Inclusione Sociale, da 350 mila euro riguarda a progetti che aiutino le famiglie con persone, in particolare minori, con disabilità nei bisogni di natura sociale, relazionale, occupazionale, ispirandosi alla frase di Sofocle “L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo”. Quello “Vivere l’arte” è dedicato alla realizzazione di percorsi e strumenti innovativi di fruizione del patrimonio culturale italiano grazie alle nuove tecnologie, ispirato alla frase di Virgilio “Lasciateci migliorare la vita attraverso la scienza e l’arte”. Infine “Vivere il talento” per promuovere soluzioni di orientamento e prevenzione contro la disoccupazione e l’abbandono scolastico tra i giovani. Ispirandosi alla frase di Seneca: “La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità“.
Caso Napoli
La commissione Istruzione e Famiglia del Comune di Napoli, presieduta da Aniello Esposito, ha discusso con l’assessora Maura Striano, la responsabile dell’area Istruzione Barbara Trupiano e i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Csa dello scorrimento della graduatoria degli idonei al concorso per funzionario direttivo scolastico. All’incontro, sollecitato dalla consigliera Alessandra Clemente (Misto), ha partecipato anche una delegazione dei funzionari idonei. Sono trenta quelli già assunti e trentasei gli idonei nella graduatoria che la commissione e i sindacati chiedono di esaurire entro il trienno di validità per sopperire alle necessità già individuate per i nidi e le scuole comunali e per quelle gestite in appalto da cooperative che potrebbero trarre beneficio da questa figura. Il Comune, ha spiegato l’assessora Striano, ha bandito per la prima volta un concorso per questo profilo e, nell’ambito di un piano triennale in cui è già prevista l’implementazione dei servizi per la prima infanzia, avrà necessità di poter contare su nuovi educatori e funzionari, fondamentali anche per il raggiungimento degli obiettivi di contrasto al disagio e all’abbandono scolastico. Una delibera, attualmente in via di elaborazione, sarà portata a breve all’esame della giunta con l’individuazione di obiettivi, personale e risorse necessarie per il prossimo triennio. La consigliera Clemente ha chiesto che sia assicurato l’esaurimento della graduatoria prima della sua scadenza, in considerazione dell’importanza che i funzionari scolastici rivestono per l’erogazione di un servizio scolastico efficiente e di qualità. E che vada incontro alle esigenze delle famiglie e dei bambini.