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Giovani, missionarietà, sfide future: intervista a Giuseppe Contaldo (Rns)

In occasione del primo anniversario dall'elezione come presidente del Rinnovamento dello Spirito, l'intervista di Interris.it a Giuseppe Contaldo

Sin dall’inizio di questo primo anno di servizio al Rinnovamento nello Spirito Santo, siamo stati chiamati a fare nostro l’orizzonte comune del cammino sinodale che tutta la Chiesa a livello universale e italiano sta vivendo e a sentirci personalmente e comunitariamente interpellati da quello che non è un semplice evento, ma la proposta di un rinnovato stile ecclesiale”, scrive Giuseppe Contaldo in una lettera inviata ai membri del Rinnovamento dello Spirito nella ricorrenza del primo anno di elezione del Comitato Nazionale di Servizio (26 marzo – 1 aprile 2023).

Foto © Rinnovamento nello Spirito

L’intervista

Giovani, missionarietà, sfide future e come rimanere fedeli al mandato di Papa Francesco: questi gli argomenti dell’intervista di Interris.it a Giuseppe Contaldo.

A marzo 2023 è stato eletto presidente del Rinnovamento nello Spirito. Come è stato questo primo anno?

“Voglio ringraziare, prima di tutto, il Signore: in questo primo anno i miei occhi, il mio cuore e la mia persona hanno avuto modo di attraversare tutta l’Italia e di visitare la nostra missione in Moldavia. Un anno che è stato una straordinaria grazia di Dio ma, allo stesso tempo, anche un impegno. Ho avuto la possibilità di vedere la bellezza dell’opera dello Spirito Santo che nella Chiesa continua ad essere fonte viva di misericordia, di amore e di consolazione per quanti si apprestano a vivere l’incontro con il Signore”.

Quali sono le sfide che si sente chiamato ad affrontare?

“Questo tempo ci mette di fronte a grandi sfide, colgo anche l’occasione di ricordare le parole di Papa Francesco – che in questo anno ho avuto la gioia di incontrare due volte -: ‘siamo di fronte a un cambiamento d’epoca e a un’epoca di cambiamento’. Anche noi come RnS dobbiamo rispondere alle sfide che incontriamo, non solo impegnati sul piano del fede, ma prodigandoci anche nel sociale, andando verso le nuove povertà:non solo quella materiale, ma anche quella educativa, spirituale, culturale e sociale. Dobbiamo essere in prima linea per sostenere quanti sono nel bisogno”.

Foto © Rinnovamento nello Spirito

Come essere vicino a chi soffre?

“Nelle nostre realtà abbiamo incontrato chi ha fatto esperienza di vita dolorose e i cosiddetti ‘poveri spirituali’ che sono in cerca di Dio, di dare ragione e senso alla propria vita. Nelle nostre comunità o cenacoli tocchiamo davvero la carne di Cristo. Una grande sfida soprattutto in questo tempo. Inoltre, visitando la missione in Moldavia ho avuto modo di vedere uomini e donne che da un giorno all’altro si sono trovati senza più un tetto sopra la testa, si sono dovuti mettere in viaggio e diventare rifugiati. Ho incontrato anche tanti bambini, giovani vite che hanno perso la gioia per il futuro. Noi siamo chiamati a dare speranza a queste persone”.

Sembra che se ne parli poco della terza Persona della Trinità: Quanto è sentita la presenza dello Spirito Santo nel mondo cattolico?

“Posso raccontare l’esperienza del Rns e del movimento carismatico cattolico nel mondo: subito dopo il Concilio Vaticano II, la Chiesa si interroga sulla terza Persona della Santissima Trinità. Attraverso i movimenti, l’azione dello Spirito si fa molto più forte e vivace. Noi nasciamo da un’esperienza dello Spirito e attingiamo forza dall’esperienza della Pentecoste che Maria e i discepoli vivono nel cenacolo. Da qui parte il nostro cammino. In Italia, il Rns dà centralità alla terza Persona della Santissima Trinità, noi lo viviamo in maniera particolare attraverso la preghiera di effusione o seminari di vita nuova, un percorso di sette incontri che ci porta a vivere l’invocazione con fede lo Spirito Santo. Un’esperienza fondante del movimento che si ripete ogni settimana nei gruppi sparsi in tutte le diocesi di Italia. In alcne realtà parrocchiali, questo seminario è utilizzato per la preparazione dei cresimandi”.

Foto © Rinnovamento nello Spirito

Negli ultimi tempi, le Chiese sono poco frequentate dai giovani. Come coinvolgerli e avvicinarli alla fede?

“Porto con me lo straordinario ricordo della Gmg a Lisbona. I giovani sono presenti nella Chiesa. Nelle nostre realtà c’è vivacità giovanile, tant’è che alcuni nostri servizi sono particolarmente indirizzati a loro. E’ anche vero che nel mondo assistiamo a una mancanza di partecipazione a quello che potrebbe essere un impegno in prima linea nelle vita delle comunità parrocchiali. Ma c’è un desiderio forte di tanti giovani della ricerca di Dio e del senso della propria vita. I giovani sono molto presenti nei nostri gruppi sia per la tipologia di preghiera, che è spontanea, nasce dal cuore; sia per l’accompagnamento con i canti. La musica attrae. I giovani hanno anche la capacità di mettersi al servizio degli altri. Ne abbiamo avuto la prova durante il periodo della pandemia quando si sono avvicinati agli anziani, aiutandoli anche con le nuove tecnologie in modo che potessero partecipare agli incontri. Giovani che diventano dono mettendo a servizio le loro capacità. Nella società di oggi si assiste da un lato a una crisi di fede e spirituale, ma dall’altro scopriamo il risveglio di chi un cammino spirituale lo ha intrapreso. La Chiesa è viva, i giovani ci sono e, come dice Papa Francesco, non solo sono il presente, ma sono anche il futuro”.

Papa Francesco ha chiesto ai movimenti ecclesiali di “rimanere in movimento”, “mantenersi nell’armonia della Chiesa”, “rispondere alle sfide, cambiamenti del mondo di oggi”, sempre “al servizio”: come rimanere fedeli a questo mandato del Papa?

“Papa Francesco ci chiede di essere ‘un movimento in movimento’. L’esperienza dello Spirito, a Pentecoste ha due dinamismi: uno coinvolge la persona che viene travolto dall’amore di Dio; l’altro aspetto è che ti mette nella condizione di ‘uscire’. Chi ha fatto esperienza dell’amore di Dio si fa annunciatore, portatore di questa grazia. Noi come Rns, ci ritroviamo dentro tre dinamiche: siamo un’associazione privata di fedeli, corrente di grazia e movimento ecclesiale. Il Santo Padre ci ha ricordato questo ultimo aspetto nell’udienza del 20 gennaio 2024, richiamando la nostra attenzione su fatto che siamo un movimento dello Spirito che si incarna nella storia della Chiesa che agisce attraverso ognuno di noi a cui è stato fatto dono di un carisma. I servizi e ministeri delle nostre realtà sono molteplici: dal canto, con la nostra corale nazionale, alla preghiera di intercessione, dal volontariato all’opera all’interno del mondo carcerario con i ‘Pranzi d’Amore’. Ogni volta che avete fatto queste cose ai più piccoli l’avete fatto a me, ci dice Gesù. Se ho incontrato il Cristo, questa esperienza mi porta ad uscire e ad incontrare l’altro e quindi diventare missionari. Abbiamo una missione in Moldavia e una a Loreto: qui nel corso dell’anno teniamo diversi corsi di formazione sul volontariato, sulla preghiera. A questo si aggiunge il pellegrinaggio che ogni anno con le famiglie facciamo a Pompei e a Loreto. Anche queste sono esperienze della missionarietà del Rinnovamento nello Spirito”.

Quali appuntamenti per il futuro?

“Ci stiamo preparando per la 46esima convocazione nazionale del Rinnovamento dello Spirito che si svolgerà a Rimini dal 26 al 28 aprile. Vorrei estendere, attraverso di voi, l’invito a partecipare a quanti vogliono fare esperienza dell’amore di Dio. Il tema è ‘Quando pregate dite: Padre’. La tematica verrà sviluppata attraverso le relazioni di illustri relatori: il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato; il cardinale Angelo De Donatis, Vicario generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma; monsignor Santo Marcianò, arcivescovo, Ordinario Militare per l’Italia; frate Hayden Williams, predicatore itinerante del Vangelo nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini; don Michele Leone, Consigliere spirituale nazionale; Rosario Sollazzo, Coordinatore nazionale; Gianpaolo Micolucci, direttore nazionale”.

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