L’8 marzo, com’è ormai tradizione si celebra la “Giornata internazionale della Donna”. L’origine di questa singolare “Giornata”, forse, risale ai primi del Novecento, ricordando la tragedia che avvenne nel lontano 1908, dove furono coinvolte e uccise da un incendio le donne che lavoravano nell’industria tessile di Cotton di New York. Nel 1909 si celebrò a Chicago, la prima Giornata della donna, ben presto giunse anche in Europa, in Germania, Francia e Svezia, nel 1911, mentre nel 1913, in Russia, la manifestazione fu seguita da repressioni e arresti. Naturalmente, non fu solo questa la motivazione per istituire una “Giornata” dedicata a tutte le donne, ma sicuramente, ci fu nel corso degli anni la giusta rivendicazione delle donne, nella società stessa, ad avere gli stessi e meritati diritti del genere maschile.
Sappiamo, che nel lontano passato, la donna non godeva degli stessi privilegi riservati agli uomini, ma viveva in condizioni di inferiorità, e non solo a livello economico, ma la donna stava sempre un gradino sotto gli uomini. Ed è giusto, che a distanza di anni, siano considerate fondamentali le lotte che il genere, considerato “più debole”, abbia fatto di tutto per raggiungere quegli obiettivi che devono metterla sullo stesso livello dell’uomo. E’ una “Giornata”, per ricordare e celebrare tutte quelle donne che si sono battute per cambiare la società, è anche una “Giornata” per educare le persone, sui problemi e sulle questioni ancora irrisolte di disparità sociale tra uomo e donna. E’ anche l’occasione, per informarsi e conoscere altre realtà del mondo, dove a molte donne, in alcuni Paesi, è negato l’accesso all’istruzione e ai servizi sanitari di base. Ricordiamo, che prima degli inizi del XX secolo, alle donne era negato il diritto di voto, e di conseguenza della stessa libertà che avevano gli uomini, di partecipare e dare il loro contributo, sia culturalmente, sia con le loro idee e opinioni, alla crescita della società stessa, in quanto l’essere donna significava restare ai margini di qualsiasi progetto. La risoluzione dell’ONU del 1977, è rivolta a tutti i Paesi membri, ad istituire una “Giornata” in onore della Donna, riconoscendo al genere femminile, un ruolo unico e fondamentale nella società, con lo scopo preciso di riuscire ad ottenere la piena e paritaria partecipazione delle donne alla vita civile e sociale, di ogni singolo Paese.
Dal 1946, le donne italiane decisero di scegliere come simbolo, che le rappresentasse, proprio in questa “Giornata” dell’8 di marzo, la mimosa, un fiore giallo che nasce in questo periodo, quasi come annuncio della primavera. Sull’importanza della presenza femminile nella vita di tutti i giorni, si possono citare pensieri che sono sempre validi nella storia e nel tempo, il grande San Tommaso d’ Aquino (1225-1274) sosteneva che: “Il mondo sarebbe imperfetto senza la presenza della donna”, oppure quanto scrisse lo scrittore e drammaturgo inglese William Shakespeare (1564-1616): “La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore, ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata”. Di pensieri a favore ce ne sono tanti, ma l’augurio che va tutte le donne e che non sia solo l’8 marzo la loro “Giornata”, ma che il loro valore venga riconosciuto tutti i giorni: come madre, come figlia, come lavoratrice e soprattutto come donna in qualsiasi ruolo, ricopra all’interno della società.