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Nel 2023 il Pil italiano è cresciuto oltre le previsioni del governo

Nel 2023 il debito pubblico italiano è sceso al 137,3% del Pil dal 140,5% del 2022 e l'economia italiana ha registrato una crescita dello 0,9%. Lo certifica l'Istat

L’economia italiana cresce più delle previsioni nel 2023. Ma il deficit è peggiore delle stime, mentre il debito pubblico segna un tangibile miglioramento sia rispetto al 2022 che alle previsioni del governo. E’ il quadro dei conti pubblici che emerge dagli ultimi dati rilevati dall’Istat. Ecco di seguito tutti i numeri diffusi dall’Istat, confrontati con le stime fissate per il 2023 dal governo nella Nadef a fine settembre.

Nel 2023 Pil Italia a +0,9%, oltre previsioni del governo

Nel 2023 l’economia italiana ha registrato una crescita dello 0,9%. Lo rende noto l’Istat. La stima diffusa il 30 gennaio scorso in base alle rilevazioni trimestrali indicava invece un aumento del Pil dello 0,7%. Il dato diffuso oggi è superiore alle previsioni della Nadef che fissavano la crescita del Pil 2023 allo 0,8%.

Nel 2023 il debito migliora al 137,3% del Pil

Nel 2023 il debito pubblico italiano è sceso al 137,3% del Pil dal 140,5% del 2022. Lo si evince dalle tabelle dell’Istat. Anche il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è in miglioramento ma ancora negativo e pari a -70.864 milioni di euro, con un’incidenza sul Pil del -3,4% (-4,3% nel 2022). Il dato del debito è decisamente migliore rispetto alle stime della Nadef (140,2%).

Nel 2023 la pressione fiscale rimane invariata al 42,5%

Nel 2023 la pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) è risultata pari al 42,5%, invariata rispetto all’anno precedente, per effetto di una crescita del Pil a prezzi correnti (+6,2%) pari a quella delle entrate fiscali e contributive (+6,3%). Lo rende noto l’Istat.

L’Istat rivede al rialzo la crescita 2022, da +3,7% a +4%

L’Istat ha rivisto al rialzo la stima di crescita dell’economia italiana per il 2022. Secondo le ultime rilevazioni il Pil è cresciuto del 4% contro il 3,7% stimato in precedenza. Per il 2021 il tasso di crescita del Pil in volume è rimasto invariato. Per quanto riguarda i conti pubblici, gli aggiornamenti hanno comportato una revisione nel rapporto deficit/Pil per il 2020, 2021 e 2022 pari rispettivamente a +0,2, +0,1 e -0,6 punti percentuali. Per il 2020 il deficit è quindi stimato a -9,4% dal precedente -9,6%. Per il 2021 si è passati da -8,8% a -8,7% e per il 2022 da -8,0 a -8,6%. Su 2021 e 2022 ha pesato la contabilizzazione del Superbonus e del bonus facciate e in particolare sul 2022 anche quella delle agevolazioni Transizione 4.0.

Nel 2023 bene costruzioni e servizi, male l’industria

Nel 2023 il valore aggiunto ha registrato aumenti in volume del 3,9% nelle costruzioni e dell’1,6% nelle attività dei servizi. Si rilevano contrazioni del 2,5% nell’agricoltura, silvicoltura e pesca e dell’1,1% nell’industria in senso stretto. Lo rende noto l’Istat con le ultime stime sul Pil italiano dello scorso anno. Dal lato della domanda interna nel 2023 si registra, in termini di volume, un incremento del 4,7% degli investimenti fissi lordi e dell’1,2% dei consumi finali nazionali. Per quel che riguarda i flussi con l’estero, le importazioni di beni e servizi sono scese dello 0,5% e le esportazioni sono cresciute dello 0,2%. La domanda nazionale al netto delle scorte e la domanda estera netta hanno contribuito positivamente alla dinamica del Pil, rispettivamente per 2,0 e 0,3 punti percentuali, mentre l’apporto della variazione delle scorte, spiega infine l’Istituto di statistica, è stato negativo per 1,3 punti.

Nel 2023 deficit al 7,2% del Pil, peggio di stime

Nel 2023 il rapporto deficit-Pil si è attestato al 7,2%, a fronte dell’8,6% nel 2022. Lo rende noto l’Istat. Le previsioni della Nadef erano di un deficit al 5,3% del Pil.

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