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Il messaggio del Papa ai giovani della Fraternité missionnaire des Cités

"Non abbiate paura di lasciare le vostre sicurezze per poter condividere la vita quotidiana dei vostri fratelli e sorelle": così Papa Francesco ricevendo in udienza una delegazione di giovani della Fraternité missionnaire des Cités

“La violenza, l’indifferenza e l’odio possono talvolta segnare i quartieri. Il presepe è la banlieue del tempo di Gesù. No a violenza, indifferenza e odio nei quartieri”. Così Papa Francesco ricevendo in udienza una delegazione di giovani della Fraternité missionnaire des Cités. Riportiamo il discorso integrale del Papa.

Il messaggio del Papa

Cari fratelli e sorelle, buongiorno e benvenuti! Sono contento di incontrare voi membri della Fraternité missionnaire des Cités, durante il vostro pellegrinaggio a Roma. Siete venuti a ricaricarvi spiritualmente presso le tombe di San Pietro e di San Paolo, ad attingere alle sorgenti vive della Chiesa l’amore di Cristo che si dona incessantemente a tutti gli uomini. Che lo Spirito Santo, con l’esempio e l’intercessione di queste due colonne della Chiesa, faccia rivivere in voi lo slancio generoso e missionario della Chiesa dei primi tempi.

Mentre siamo ancora immersi nella luce del Natale, vi invito a contemplare il presepe. Vediamo un luogo semplice e povero, una periferia, una banlieue di quel tempo. I pastori che si recano alla culla sono degli emarginati con una cattiva reputazione. Eppure è a loro per primi che viene annunciato il Vangelo della salvezza. Sono poveri ma hanno il cuore disponibile.

Questa è anche la vostra esperienza. E non dovete andare molto lontano, nel vostro servizio al cuore delle città, per scoprirvi le periferie esistenziali delle nostre società, che il più delle volte sono a portata di mano, nel vostro quartiere, all’angolo della strada, sullo stesso pianerottolo. Spetta a voi portare il messaggio che fu dato ai pastori: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo» (Lc 2,10). Perciò, non abbiate paura di lasciare le vostre sicurezze per poter condividere la vita quotidiana dei vostri fratelli e sorelle. Anche tra loro, molti hanno il cuore disponibile e aspettano, senza saperlo, il lieto annuncio.

Cari amici, vi invito a vivere generosamente la fraternità in mezzo ai quartieri, a un’apertura dei cuori, delle mani, delle orecchie, per un’accoglienza sincera. La fraternità è il lievito di pace di cui hanno bisogno le periferie: essa permette a ciascuno di sentirsi accolto così com’è, là dove si trova. Vi esorto, in ogni vostro incontro, a scoprire nei fratelli la presenza del Signore Gesù, e a mostrare la presenza di un Dio compassionevole, un Dio che vuole esprimersi e agire attraverso i vostri gesti, le vostre parole, la vostra semplice presenza; un Dio paziente che si muove al passo di ogni persona, con le sue ferite, le sue ribellioni, la sua rabbia.

So anche quanto la violenza, l’indifferenza e l’odio possano talvolta segnare i quartieri: oggi avete la missione coraggiosa e necessaria di portare la vicinanza, la compassione e la tenerezza di Dio a persone che spesso sono private di dignità e di amore. Cari fratelli e sorelle, grazie per quello che fate, andate avanti! Affido ciascuno di voi e tutti i membri della vostra Fraternità all’intercessione della Vergine Maria, e vi benedico di cuore. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie.

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