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Ferie di Natale: per gli italiani vince la montagna

L'intervista di Interris.it a Barbara Casillo sulla ripresa del turismo invernale e sulle scelte degli italiani 

Anche per le festività natalizie di quest’anno oltre 19 milioni di italiani hanno deciso di mettersi in viaggio e la maggioranza di loro ha preferito rimanere all’interno dei confini nazionali. Tra i fattori che hanno invogliato alla partenza c’è una congeniale distribuzione dei giorni di ferie e per molti il lavoro in smartworking che diventa uno strumento che permette, qualora serva, di prolungare la vacanza.

L’intervista

Uno scenario che dimostra una buona ripresa dell’intero settore del turismo e che fa ben sperare per l’anno alle porte. Per comprendere meglio questo fenomeno Interris.it ha intervistato la dottoressa Barbara Casillo, direttore generale di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.

Dottoressa Casillo, arriviamo da un anno in cui l’inflazione, prima di scendere, ha toccato il suo apice. Questo sali e scendi ha influenzato gli italiani?

“La nostra impressione è che anche nei momenti più critici, la domanda turistica sia sempre rimasta abbastanza tonica. Questo perché molti albergatori, nonostante l’aumento di tutte le componenti che ostruiscono il prezzo finale del servizio erogato, per rendere appetibile la propria struttura, hanno cercato di mantenere i prezzi all’interno di un determinato range. Attualmente l’inflazione è ritornata a dei canoni normali e anche questo dato aiuta il mercato turistico perché affievolisce parte della preoccupazione che quel fenomeno di vertiginosa salita aveva inevitabilmente creato”.

Quale è la destinazione più gettonata?

“Sicuramente la montagna si conferma la regina indiscussa di queste festività. La conferma arriva proprio dalle strutture alberghiere, piene al 93%, con +2% rispetto al 2022 durante le festività natalizie. Il picco arriverà per il Capodanno che si appresta al tutto esaurito, con un’occupazione di camere in hotel al 97%, con +5% rispetto al 2022. Il dato cala, ma non troppo in concomitanza dell’Epifania quando l’occupazione alberghiera si aggirerà intorno all’86%, ma sono ancora possibili ulteriori crescite”.

Perché la montagna attira così tanto?

“Le motivazioni sono molteplici, ma tra le tante c’è il fatto che sono molti gli italiani che amano sciare o trascorrere del tempo. Questo è un tipo di vacanza che si può fare solo in inverno e durante le feste di Natale la maggior parte dei lavoratori riesce ad avere un periodo di ferie ragionevole, che per chi ha figli coincide anche con l’interruzione della scuola. Sicuramente il dato di quest’anno è rafforzato e giustificato anche dal fatto che l’anno scorso la neve ha iniziato ad imbiancare le piste solo poco prima di Natale e per tale motivo sono stati molti gli italiani che avevano deciso di rinunciare alla vacanza montana”.

Quello di quest’anno è un turismo dentro i confini nazionali?

“Se parliamo della tipica vacanza invernale in montagna, gli italiani sono più orientati a rimanere in casa in quanto sono coscienti che le montagne più belle sono le nostre e per cui non vedono motivo per andare altrove. Sicuramente poi, tenendo in considerazione anche l’aumento delle spese affrontate, una vacanza all’estero impatta molto di più sul salvadanaio di una famiglia”. 

In questo periodo c’è del turismo internazionale?

“Si tratta di un fenomeno presente tutto l’anno, che ha equiparato quello domestico. L’Italia rappresenta una grande attrazione per il turista straniero e se poi consideriamo che in questo momento l’euro è molto più debole del dollaro, il nostro Paese diventa ancora maggiormente appetibile a tutti i viaggiatori con valuta dollaro”.

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