Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è intervenuto all’assemblea nazionale Federmanager. Le sue parole sulla situazione in Medio Oriente.
Tajani: “Nessuno può pensare di cancellare Israele dalla carta geografica”
“E’ inaccettabile ciò che abbiamo sentito da parte di Teheran che Israele deve essere cancellato dalla carta geografica“. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell’assemblea nazionale Federmanager. “Per quanto ci riguarda Israele ha diritto ad esistere, ha diritto a difendersi“, ha proseguito. “Nessuno può pensare di cancellare Israele dalla carta geografica. Un conto è difendere la popolazione civile palestinese, un conto è cancellarlo. Significa fare la caccia all’ebreo in quell’area. Questo è inaccettabile. E basta anche con i rigurgiti di antisemiti in Europa”, ha concluso. “Abbiamo cominciato a parlare del dopo” Gaza “anche durante l’ultima riunione dei ministri degli Esteri Ue. Ho prefigurato una soluzione che rappresenti un primo passo verso quello che è la soluzione, condivisa da tutti, cioè due popoli due Stati”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell’assemblea nazionale Federmanager.
L’ipotesi per stabilizzare Gaza
“Potrebbe esserci una presenza forte delle Nazioni Unite per cercare di stabilizzare la situazione a Gaza, per tenere separati i contendenti, sia pure con forme diverse”, ha proseguito il ministro, citando l’esempio, anche se “non è questa la formula da adottare“, delle forze dell’Unifil “che hanno comunque garantito fino ad oggi la separazione tra Hezbollah che controlla il sud del Libano e Israele, che si fronteggiano ormai da anni”. “Naturalmente bisogna coinvolgere tutti, siamo all’inizio. Intanto, concludiamo la guerra e mi auguro che si possa concludere il più rapidamente possibile”, ha aggiunto. Ci sono state “tantissime vittime da parte israeliana e ce ne sono state tantissime da parte palestinese dopo il 7 ottobre. Questi scempi devono essere assolutamente evitati. Come bisogna che anche i coloni israeliani capiscano che nella Cisgiordania non si debbano fare aggressioni alla popolazione palestinese“, ha concluso. “L’Italia si è dichiarata già disponibile, attraverso gli Emirati Arabi, ad accogliere feriti palestinesi negli ospedali italiani, e inviare anche medici negli Emirati”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell’assemblea nazionale Federmanager.
Il corridoio umanitario marittimo
“Abbiamo inviato una nave ospedale pronta ad accogliere feriti quando sarà possibile farlo. Siamo favorevoli a un corridoio marittimo così come proposto da Cipro per aiutare i feriti”, ha proseguito. “Siamo pronti anche ad inviare, anche dentro la Striscia di Gaza, un ospedale militare da campo sempre per curare i feriti. Stanno entrando 16 tonnellate di beni che abbiamo inviato già da qualche giorno, ci auguriamo che possa aumentare il numero di tir che entra attraverso il valico di Rafah nella Striscia di Gaza per dare sollievo alla popolazione civile”, ha aggiunto. “La situazione a Gaza è drammatica“. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell’assemblea nazionale Federmanager all’Auditorium Parco della musica. “Abbiamo fatto tutto ciò che si può e che si poteva per cercare di convincere Israele a non colpire la popolazione civile”, ha proseguito. “Siamo d’accordo con gli Usa che non bisogna combattere dentro gli ospedali. Bisogna distinguere tra Hamas, un’organizzazione terroristica responsabile di tutto ciò che sta accadendo, che utilizza la popolazione civile come scudi umani, e i palestinesi che nulla hanno a che fare con Hamas. Dobbiamo fare di tutto per aiutare la popolazione civile”, ha aggiunto.
Aiutare la popolazione civile
“La nostra posizione – ribadisce Tajani – è sempre stata chiara. L’Italia ha partecipato al vertice di Parigi per aiutare la popolazione civile a Gaza e l’Italia ha partecipato anche al vertice per la pace, organizzato sempre dalla Francia, il giorno successivo a Parigi. Quindi noi siamo fortemente impegnati su questo, con tutte le relazioni diplomatiche, cerchiamo di aiutare la popolazione civile, di far sì che possano essere rilasciati tutti gli ostaggi”. “Ci auguriamo che – aggiunge – possano essere tutti vivi, questo sarebbe la cosa migliore anche per rallentare la tensione”, ha proseguito. “E siamo favorevoli, ovviamente, a pause nei combattimenti per permettere alla popolazione civile di percorrere corridoi umanitari al fine di evitare assolutamente ulteriori perdite a gente innocente. Non basta che lo accetti Israele. Anche Hezbollah e Hamas non possono continuare a lanciare missili contro Israele perché sono due le parti che si combattono e per raggiungere una tregua umanitaria bisogna che entrambi le parti devono interrompere le azioni di guerra”, ha concluso.
Fonte Ansa