Oltre la disabilità
Il
Museo Tattile Statale Omero è uno spazio unico e “senza barriere” in cui
tutti possono conoscere l’arte attraverso il tatto. E punto di riferimento internazionale nell’educazione estetica per non vedenti e ipovedenti. Un museo che
non solo colma un vuoto di giustizia sociale. Ma rilancia sul piano internazionale il tema della fruizione dell’arte attraverso la
multisensorialità. Il Museo è accessibile e fruibile tattilmente. Ed offre descrizioni in Braille, in nero a caratteri grandi e
pedane mobili per l’esplorazione a supporto dei disabili visivi. E’ dotato di ingresso per persone con disabilità, ascensore e punto ristoro. Due sono gli ambienti destinati ai laboratori didattici accessibili,
rivolti alle scuole di ogni ordine e grado. Attività per famiglie, per adulti e per chiunque desideri vivere un’esperienza educativa straordinaria in un luogo unico.
Il Museo è dotato di una sala conferenze, di un servizio di produzione tiflodidattica. Di un servizio gratuito di educazione estetica ed estetica per non vedenti.
Di un centro di documentazione e ricerca, specializzato nel settore dell’accessibilità museale. Centro di formazione e ricerca. Laboratorio permanente per la valorizzazione e fruizione dell’
opera d’arte.
Spazi per le opere
Il museo marchigiano è promotore di mostre tattili di rilevanza nazionale e internazionale e di rassegne tematiche. Istituito nel 1993 dal comune di Ancona con il contributo della Regione Marche, su ispirazione dell’Unione Italiana Ciechi, il Museo Omero è stato riconosciuto dal Parlamento. Nel 1999, Museo Statale con legge numero 452 del 25 novembre 1999, confermandogli una valenza unica a livello nazionale. Nel 2012 il Museo si è trasferito nelle settecentesche sale della Mole Vanvitelliana di Ancona. Monumentale architettura pentagonale sull’acqua progettata come Lazzeretto da Luigi Vanvitelli. Nel settembre del 2017 ha allestito la collezione negli spazi definitivi, 1500 metri quadri al secondo e terzo livello della Mole. Il percorso espositivo propone oggi circa 150 opere.
Percorso multisensoriale
Copie al vero, in gesso e resina, di indiscutibili. Capolavori dell’arte classica,
dall’antica Grecia al Rinascimento dialogano con i modellini architettonici. Ossia il Discobolo, la Nike di Samotracia, il Poseidone, la Venere di Milo. Si affiancano al
modello in scala del Partenone. La Lupa capitolina e la ritrattistica romana si accompagnano al modello volumetrico e in sezione del Pantheon. Si prosegue con il nucleo del Medioevo,
fra romanico e gotico. Fino alla sala del Rinascimento con il grande modello della Cattedrale di San Pietro e i possenti lavori di Michelangelo. Pietà di San Pietro,
Pietà Rondanini, Tondo Pitti e Taddei, il Mosè, il David e altro ancora. Al terzo piano sono allestite le sculture originali di arte contemporanea con
artisti italiani e internazionali dell’area figurativa e informale. Quali Giorgio De Chirico, Pietro Consagra, Arturo Martini, Marino Marini. Arnoldo Pomodoro, Valeriano Trubbiani.
Edgardo Mannucci, Umberto Mastroianni, Francesco Messina. Giuliano Vangi, Girolamo Ciulla, Aron Demetz, Felice Tagliaferri.
Made in Italy
In deposito rimangono i reperti archeologici. L’Italia riciclata di Michelangelo Pistoletto, donata nel 2013 dall’artista. Le opere vincitrici della Biennale Arteinsieme. E’ stato realizzato l’allestimento definitivo negli spazi attuali. Con almeno 300 opere lungo un percorso innovativo, multisensoriale e tecnologicamente avanzato. Seguendo il progetto scientifico redatto nelle sue linee guida dal Comitato Scientifico istituito nel 2009. A completare il Museo anche uno spazio aggiuntivo al livello zero della Mole Vanvitelliana di 450 mq circa che accoglie la sezione “Made in Italy“. Donata e realizzata da Diego della Valle. In linea con le finalità e modalità espositive del nuovo Museo Omero.