Il Magistero contro la schiavitù. La “vocazione” degli oppressi è quella di liberare anche i loro stessi oppressori. Con il miracolo del perdono.“Per aprire cammini di speranza e permettere il cambiamento”. Papa Francesco, riferisce l’agenzia missionaria vaticana Fides, ha richiamato l’attenzione dei partecipanti all’ultima udienza generale sulla figura di Giuseppina Bakhita. La santa che durante la sua esistenza aveva vissuto anche l’esperienza della schiavitù. Proseguendo il ciclo di catechesi dedicato alla passione di annunciare il Vangelo, il Pontefice ha citato l’imparagonabile vicenda della Santa sudanese. Per mostrare come nell’esperienza cristiana il perdono diventa “sorgente di uno zelo che si fa misericordia”.
Stop alla schiavitù
Nata nel 1869 nel “martoriato Darfur”, la futura Santa – ha ricordato il Papa – venne sottratta alla sua sua famiglia all’età di sette anni e fatta schiava. Passata sotto otto padroni, fin da piccola subì violenze e cattiverie, che lasciarono sul suo corpo più di cento cicatrici. “Spesso – ha sottolineato Jorge Mario Vergoglio – la persona ferita ferisce a sua volta. L’oppresso diventa facilmente un oppressore”. In Bakhita, l’amore gratuito di Cristo compie il miracolo che la libera dalle logiche del risentimento e del rancore. Così l’avventura cristiana di Bakhita attesta che “la vocazione degli oppressi è quella di liberare se stessi e gli oppressori diventando restauratori di umanità”. Perché “solo nella debolezza degli oppressi si può rivelare la forza dell’amore di Dio che libera entrambi”. Incontrando l’amore di Gesù, anche grazie alla contemplazione di un piccolo crocifisso ricevuto in dono, Bakhita sperimenta “una liberazione interiore perché si sente compresa e amata. E quindi capace di comprendere e amare a sua volta. Questo è l’inizio”. Diventata cristiana, Giuseppina Bakhita viene trasformata dalle parole di Cristo che meditava quotidianamente. “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno“. “Se Giuda avesse chiesto perdono a Gesù” diceva la futura Santa “anche lui avrebbe trovato misericordia”.