Retaggio
A distanza di quattro anni dal monito papale, il muro della vergogna si amplia. “Prima l’annuncio. Poi le polemiche. Quindi le spiegazioni che sembrano prendere le distanze dalla decisione appena assunta- commenta Marco Liconti-.L’Amministrazione Biden appare in grave imbarazzo. Dopo che il Dipartimento per la Sicurezza interna (Dhs) ha comunicato che si procederà alla costruzione nel Texas meridionale di una nuova sezione del muro anti immigrati al confine col Messico”. Prosegue il corrispondente da Washington di LaPresse: “Un retaggio dell’Amministrazione Trump, che il presidente Biden, già nella campagna elettorale 2020, aveva promesso di abbandonare definitivamente”. I fondi per ampliare il muro erano già stati assegnati dalla precedente Amministrazione. E dovevano essere spesi secondo quanto previsto dalla legge, ha provato a spiegare lo stesso Biden. Dopo che erano emerse le prime polemiche. Su tutte quella di un ex deputato democratico del Texas. Beto O’Rourke ha subito parlato di “impotente postura politica”. Rinfacciando a Biden la decisione. E affermando che “i muri non funzionano“.
Imbarazzo politico
Senza contare Donald Trump. Su Truth il tycoon ha chiesto le “scuse” di Biden. Che aveva demonizzato il muro, mentre “avevo ragione io”. Oltre all’imbarazzo politico, c’è anche quello nei confronti degli ambientalisti. Poiché l’Amministrazione, per costruire fino a 32 chilometri di nuove barriere nel Texas meridionale, ha imposto una deroga. Quella a ben 26 leggi federali per la tutela del territorio. La costruzione riguarderà la contea di Starr, in Texas. Che fa parte di un settore molto trafficato con un “alto numero di ingressi illegali”. Secondo i dati, in quella porzione di territorio quest’anno sono stati registrati circa 245 mila ingressi illegali. “Esiste attualmente una necessità acuta e immediata di costruire barriere fisiche. In prossimità del confine degli Stati Uniti. Al fine di prevenire gli ingressi illegali”, ha affermato il segretario alla Sicurezza interna. Alejandro Mayorkas è da tempo oggetto delle critiche dei Repubblicani. Per quella che finora viene considerata una fallimentare politica di contenimento degli ingressi.
Fondi per l’ampliamento
“I soldi erano stati assegnati”. E “ho provato a riassegnarli“, ma non è stato possibile. “Non posso fermare il processo di spesa”, ha provato a spiegare Biden parlando con i giornalisti. Alla domanda se ritenga il muro uno strumento efficace in chiave anti immigrazione illegale, il presidente ha risposto con un secco “no”. Spiegazioni che non hanno convinto i giornalisti. Che hanno incalzato la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre. I fondi per l’ampliamento del muro al confine col Messico sono “frutto della precedente Amministrazione Trump”. E il dipartimento per la Sicurezza interna ha dovuto “adeguarsi alla legge”, ha ribadito Karine Jean-Pierre nel briefing con la stampa. Il presidente Biden, ha insistito la portavoce presidenziale, ha chiesto al Congresso di riallocare i fondi. Ma di fronte al rifiuto dei Repubblicani è ora costretto a “rispettare la legge”.
Colloqui in Messico
Tuttavia, ha aggiunto Karine Jean-Pierre, Biden “non crede” che il muro sia “efficace” in chiave anti immigrazione. E sperava di poter utilizzare questi fondi in maniera “più utile”. Nel frattempo, il segretario di Stato, Antony Blinken è volato in Messico. Per incontrare il presidente Andres Manuel Lopez Obrador. Al centro dei colloqui il tema della sicurezza e dell’immigrazione.