Dal Rapporto di Eurostat “Key Figures in Europe” emerge che 2022 il 28,6% della popolazione dell’Ue non poteva permettersi una settimana di vacanza e che nel 2020 e nel 2021 la crisi provocata dalla pandemia ha portato a un calo della popolazione dell’Ue
Rapporto di Eurostat “Key Figures in Europe”
Nel 2022 il 28,6% della popolazione dell’Ue non poteva permettersi una vacanza di una settimana all’anno. Tra i due quinti e la metà della popolazione si trovava in questa condizione in Ungheria, Croazia, Bulgaria e Grecia. Il 62,5% in Romania; mentre il tasso di popolazione che non poteva andare una settimana in vacanza era un decimo in Svezia (10,2%) e più bassa in Lussemburgo (7,6%). È quanto emerge dall’edizione 2023 del rapporto di Eurostat “Key Figures in Europe” dove è possibile consultare dati per Paese sulla popolazione, i tassi di fertilità e l’invecchiamento, se una famiglia spende maggiormente in bevande o alimenti, sulla dipendenza energetica e altro.
L’immigrazione fa crescere la popolazione
Ad esempio, nel 2020 e nel 2021, la popolazione dell’Ue è diminuita anche per l’impatto della crisi Covid-19. Al 1° gennaio 2022, nell’Ue vivevano 446,7 milioni di persone, ovvero 265mila in meno rispetto all’anno precedente e 750mila in meno rispetto al 1° gennaio 2020. In Italia si calcolano 59 milioni di abitanti a gennaio 2022. Nel dettaglio, tra il 1° gennaio 2012 e il 2022, la popolazione dell’Ue è aumentata di 6,2 milioni (1,4%) e “il fattore trainante di questa crescita è stata l’immigrazione netta”. Le differenze nei tassi di popolazione tra i Paesi Ue sono significative: al 1° gennaio 2022, il numero di abitanti variava da 0,5 milioni a Malta a 83,2 milioni in Germania. Insieme, Germania, Francia, Italia, Spagna e Polonia ospitavano quasi due terzi (66,1%) della popolazione dell’Ue. A questo link è possibile consultare il report.
Fonte: Angesir