Le dichiarazione di Andrea Iacomini, Portavoce dell’UNICEF Italia, sui bambini morti dall’invasione russa dell’Ucraina.
Ucraina, Unicef: “Più di un bambino al giorno ucciso in oltre 500 giorni di conflitto”
“I bambini ucraini e le loro famiglie hanno dovuto sopportare più di 500 giorni di violenze, perdite e sfollamenti da quando la guerra si è intensificata nel febbraio 2022. Oltre 500 bambini sono stati uccisi. 535. Più di uno ogni giorno. Il doppio, 1.095, sono stati feriti a causa delle violenze.
La guerra ha distrutto migliaia di scuole e ospedali e fonti di acqua ed energia, mettendo a rischio altre vite. 6,3 milioni di bambini ucraini hanno bisogno di assistenza umanitaria.
500 giorni di guerra in #Ucraina. Milioni di bambini costretti a convivere con la paura. sotto la minaccia continua dei bombardamenti e con privazioni di ogni genere, in attesa di una pace che sembra ancora lontana.#500days
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— UNICEF Italia (@UNICEF_Italia) July 10, 2023
Si sono registrati oltre 1.000 attacchi all’assistenza sanitaria in Ucraina, con molte strutture danneggiate o distrutte dai bombardamenti, che hanno ucciso e ferito gravemente gli operatori sanitari e i pazienti, compresi i bambini. L’Ucraina ha ora uno dei tassi più alti al mondo di bambini non vaccinati, ovvero che non hanno ricevuto la terza dose necessaria di vaccino contro difterite-pertosse-tetano (DPT3). I bambini continuano a vivere la paura, l’ansia e il dolore associati all’esposizione alla violenza, alla perdita dei propri cari, alla separazione dalla famiglia, allo sfollamento dalle proprie case e al completo sconvolgimento della propria infanzia.
Non solo: 5,3 milioni di bambini hanno subito un’interruzione della loro istruzione. Quasi la metà di tutti gli studenti ucraini – 2,5 milioni – sta lottando per ricevere la propria istruzione, imparando online o attraverso un misto di lezioni online e in presenza. Più di 182.000 bambini non frequentano la scuola materna, perdendo così opportunità di apprendimento essenziali per il loro sviluppo sociale e cognitivo.
Quasi due terzi dei bambini sono stati costretti a fuggire dalle loro case. Alcuni sono da soli, aumentando la loro esposizione ad abusi, rapimenti, sfruttamento sessuale e tratta di esseri umani. Molti bambini che hanno cercato rifugio nei Paesi limitrofi hanno difficoltà ad accedere all’istruzione, all’assistenza sanitaria e ai servizi di protezione e, con il protrarsi della guerra, si trovano ad affrontare la prospettiva di uno sfollamento e di una privazione a lungo termine. Si stima che due terzi dei bambini ucraini rifugiati non siano attualmente iscritti ai sistemi scolastici nazionali dei Paesi ospitanti. I bambini rifugiati e le loro famiglie hanno difficoltà ad accedere all’assistenza sanitaria di base a causa delle barriere linguistiche e della limitata capacità dei sistemi sanitari nazionali di accogliere un numero crescente di pazienti.
L’UNICEF continua a rispondere ai bisogni umanitari urgenti dei bambini e a garantire loro l’accesso all’assistenza sanitaria, alle vaccinazioni, alla nutrizione, all’istruzione, all’acqua e ai servizi igienici, alla salute mentale e al sostegno psicosociale. Nei Paesi che ospitano i rifugiati, l’UNICEF continua a lavorare con i governi, le municipalità e i partner locali per rafforzare i sistemi nazionali che forniscono ai bambini rifugiati e ai bambini emarginati delle comunità ospitanti un’istruzione, un’assistenza sanitaria e una protezione di qualità.
Grazie ai nostri interventi 1,8 milioni di bambini hanno avuto accesso all’istruzione formale o non formale, compreso l’apprendimento precoce. 3,4 milioni di bambini e persone che se ne prendono cura hanno avuto accesso alla salute mentale e al sostegno psicosociale. 5,5 milioni di persone hanno avuto accesso all’acqua per bere e per le necessità domestiche. 6,7 milioni di bambini e donne hanno avuto accesso a interventi essenziali di assistenza sanitaria primaria in strutture sostenute dall’UNICEF e attraverso team mobili”.
Fonte: Ansa