I miliziani della Wagner sono arrivati “a 200 chilometri da Mosca” ma ora fanno “marcia indietro”, tornando verso sud per evitare “spargimento di sangue russo” da una parte o dall’altra. Lo afferma in un nuovo audio Yevgeny Prigozhin. La fallita ribellione di Wagner “non influenzerà in alcun modo” l’offensiva russa in Ucraina. Lo afferma il Cremlino.
I colloqui
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko afferma di aver negoziato con Prighozhin “lo stop ai movimenti” delle truppe di Wagner, stando a quanto diffuso via Telegram, e che il capo della milizia ha accettato. Il presidente bielorusso Lukashenko ha tenuto colloqui con il fondatore della Wagner a seguito di un accordo con il presidente russo Vladimir Putin, scrive la Tass citando il servizio stampa della presidenza bielorussa. “Questa mattina, il presidente russo Vladimir Putin ha informato il suo collega bielorusso della situazione nel sud della Russia che coinvolge la compagnia militare privata Wagner. I capi di stato hanno concordato azioni congiunte. A seguito di questi accordi, il presidente bielorusso, avendo inoltre chiarito la situazione tramite il proprio canale, dopo il coordinamento con il presidente russo, hanno tenuto colloqui con il fondatore Evgeny Prigozhin”, scrive la Tass citando la dichiarazione di Minsk. “Oggi alle 21, i presidenti di Bielorussia e Russia hanno parlato di nuovo al telefono. Il presidente della Bielorussia (Alexander Lukashenko) ha informato in dettaglio il presidente della Russia (Vladimir Putin) sui risultati dei negoziati con la leadership di Wagner. Il presidente della Russia ha sostenuto e ringraziato il suo omologo bielorusso per il lavoro svolto”. Lo riferisce il servizio stampa del leader bielorusso secondo quanto riportato dall’agenzia Belta. Vladimir Putin è “riconoscente” verso il presidente bielorusso Alexander Lukashenko per il suo ruolo di mediatore presso la Wagner. Lo riferisce il Cremlino. Il portavoce Dmitri Peskov ha anche ricordato che Alexander Lukashenko “conosce personalmente Prigozhin da molto tempo, da più di 20 anni” e che è stata una “sua iniziativa personale” risolvere la situazione.
Il Cremlino
La Russia non perseguirà penalmente i combattenti di Wagner. Lo rende noto il Cremlino, riporta la Tass. “Evitare spargimenti di sangue, conflitti interni e scontri con risultati imprevedibili era l’obiettivo più importante”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. In base all’accordo, mediato dal presidente bielorusso Aleksander Lukashenko, i combattenti di Wagner non saranno perseguiti, ha aggiunto Peskov. “Abbiamo sempre rispettato le loro gesta eroiche al fronte”. “È stato raggiunto un accordo sul fatto che Wagner sarebbe tornato alle sue basi”, ha aggiunto Peskov, spiegando che a quei combattenti che non hanno partecipato alla ribellione sarà permesso di unirsi formalmente all’esercito russo. L’inchiesta penale contro Yevgeny Prigozhin sarà sospesa e il capo della Wagner andrà in Bielorussia. Lo annuncia il Cremlino, riporta la Tass.
A 500 km da Mosca
I combattenti del Gruppo Wagner avrebbero preso il controllo di alcune strutture militari nella città di Voronezh, che si trova a circa 500 km a sud di Mosca. Lo riferisce al sito della Reuters una fonte della sicurezza russa. Le forze armate russe stanno svolgendo tutte le operazioni necessarie nella regione di Voronezh. Lo sostiene il governatore Alexander Gusev, citato dalla Tass. Su Telegram, Gusev aggiunge che “sui social network vengono pubblicate molte informazioni inesatte sull’avanzamento di convogli di equipaggiamenti militari attraverso la regione di Voronezh“, spiegando che “la legge della Federazione Russa prevede punizioni per la diffusione di tali messaggi”. “Sono certo – conclude il governatore della regione – che i cittadini di Voronezh non cederanno alle provocazioni informative di chi è interessato a destabilizzare la situazione nel Paese e nella regione”, invitandoli “caldamente a tenere traccia di tutte le informazioni provenienti esclusivamente da fonti ufficiali”. Un grande deposito di petrolio è in fiamme a Voronezh. Lo sostiene il governatore della regione Alexander Gusev, citato dalla Tass. In quest’aerea stamani i mercenari Wagner di Yevgeny Prigozhin hanno preso il controllo di alcune strutture militari. In foto postate sui social si vede una gigantesca colonna di fumo nero alzarsi in quella che viene descritta come Voronezh. Le autorità di Lipeck, regione russa sud-occidentale a nord di Voronezh, hanno esortato i residenti a rimanere a casa dopo che le azioni del Gruppo Wagner. Lo dichiara sui social il servizio stampa regionale, citato dal Guardian. “Per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini della regione di Lipeck, il quartier generale operativo della regione chiede ai residenti che non ne abbiano urgente bisogno di non lasciare le loro case e di astenersi da qualsiasi spostamento con mezzi personali o pubblici”, ha dichiarato il servizio stampa. La regione russa di Kaluga, a sud di Mosca, ha introdotto restrizioni ai movimenti al suo interno. Lo riferisce il governatore della regione. “La sede operativa ha deciso di introdurre temporaneamente restrizioni al trasporto automobilistico sulle strade della regione situate vicino ai territori confinanti con le regioni di Tula, Bryansk, Orlov e Smolensk” che sono a sud, est e ad ovest di Kaluga, ha detto il governatore Vladislav Chapcha. La capitale regionale di Kaluga si trova a 180 km da Mosca.
Evacuazione degli uffici pubblici
A Mosca è in corso una massiccia evacuazione degli edifici pubblici, a causa dell’avanzata del Gruppo Wagner verso la capitale russa. Lo riporta la Bbc Russia postando anche video di persone che lasciano velocemente edifici e musei vicini al Cremlino come la Galleria Tretyakov, il Museo Pushkin e la Casa della Cultura Ges-2. A Mosca sono stati evacuati anche il centro commerciale Mega Belaya Dacha e il centro commerciale Kvartal. Lunedì a Mosca sarà una giornata non lavorativa. Lo ha annunciato il sindaco, Serghei Sobyanin, citato dall’agenzia Tass. L’emittente televisiva controllata dallo stato russo RT sostiene che le truppe Wagner si stanno preparando a lasciare Rostov, con riprese video di soldati Wagner che sembrano organizzarsi per partire. “Le strade sono ancora bloccate, ma i Wagner stanno già raccogliendo le loro cose”, ha affermato il corrispondente di Rt Corr Kosarev su Telegram, pubblicando un video rilanciato sui social media e sul Guardian.
“Ci difenderemo da qualsiasi tradimento”
“Difenderemo il nostro popolo e il nostro Stato da qualsiasi tradimento“. Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, in un discorso alla nazione in diretta tv dopo la ribellione del capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin. “Adesso si decide il destino del nostro popolo”, ha aggiunto. “Credo che salveremo e difenderemo ciò che ci è caro e sacro, e insieme alla nostra patria supereremo ogni prova, diventeremo ancora più forti”, ha detto Putin. “Saranno adottate azioni ferme per stabilizzare la situazione a Rostov sul Don. La situazione resta difficile”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel suo discorso alla nazione ripreso dai media russi. A Rostov sul Don, “il lavoro degli organi di governo civili e militari è stato di fatto bloccato”, ha aggiunto Putin.
“Pugnalata alle spalle”
“Le persone che adesso combattono sul fronte hanno ricevuto questa pugnalata alle spalle“. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un discorso alla nazione. “Le azioni che hanno diviso la nostra unità sono, infatti, il rinnegamento del nostro popolo, dei nostri compagni d’armi che ora stanno combattendo al fronte, questa è una pugnalata alle spalle per il nostro Paese e il nostro popolo”, ha aggiunto il presidente russo. Tutti coloro che hanno scelto la via del tradimento saranno puniti e saranno ritenuti responsabili. Le forze armate hanno ricevuto gli ordini necessari”. Lo ha detto in un discorso alla nazione, il presidente russo Vladimir Putin. Mi rivolgo a “coloro che sono stati coinvolti in questo, vi invito a fermare le vostre azioni criminali“, ha aggiunto.
“Non permetteremo il ripetersi del 1917”
“Questo colpo è stato dato al popolo russo anche nel 1917 quando combatteva la Prima guerra mondiale, quando la vittoria gli è stata praticamente rubata. La guerra civile, i russi uccidevano altri russi, i fratelli uccidevano altri fratelli. I vari avventurieri politici hanno tratto vantaggio da questa situazione. Noi non permetteremo la ripetizione di una situazione del genere”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un discorso alla nazione, riferendosi alla “marcia per la giustizia” lanciata dal capo dei mercenari della Wagner, Yevgeny Prigozhin.
“Ambizione personale”
Il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha “tradito” la Russia per “ambizione personale”. Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, in un discorso alla nazione. “Chiedo ancora di non commettere questo errore gravissimo, di fare la scelta giusta, di smettere la partecipazione a queste azioni criminali”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un discorso alla nazione, riferendosi a chi ha già intrapreso la “marcia per la giustizia” lanciata dal capo dei mercenari della Wagner, Yevgeny Prigozhin, ma anche a chi potrebbe aggiungersi a quelle che lo Zar definisce “azioni criminali”.
Intelligence Gb: “Sfida allo Stato russo”
La ribellione aperta di Yevgeny Prigozhin rappresenta “la sfida più significativa allo Stato russo” nella storia recente. Lo sostiene l’intelligence britannica nel rapporto quotidiano dedicato alla guerra in Ucraina. Secondo Londra, i reparti Wagner sono rientrati in territorio russo attraversando il confine ucraino in più punti e mirano, dopo Rostov, verso Voronezh, con l’intenzione poi di “raggiungere Mosca”. Un progetto il cui fallimento dipende ora dalla lealtà al Cremlino “della Guardia Nazionale”, prosegue il rapporto, stando al quale alcune unità dell’esercito avrebbero mostrato inizialmente “acquiescenza” verso gli insorti.
L’analisi
L’attacco dell’esercito mercenario Wagner in Russia, e in particolare a Rostov, può avere un impatto “molto significativo” sulla guerra in Ucraina, secondo l’americano Istituto per lo studio della Guerra (Isw). In un comunicato, ripreso dall’Ukrainska Pravda, l’Istituto richiama l’attenzione sul fatto che “a Rostov si trovano il quartier generale dello Stato maggiore della Federazione Russa, la 58ma Armata di armi combinate e il centro di comando del Gruppo congiunto delle forze russe in Ucraina, attivamente coinvolti nelle operazioni di contrasto alla controffensiva ucraina nell’Ucraina meridionale”. L’Isw ritiene che Rostov sul Don sia un “centro critico di comando e controllo dell’esercito russo“, ed è “probabile che qualsiasi minaccia alla presenza del ministero della Difesa russo abbia conseguenze su alcuni aspetti critici dello sforzo militare”, scrive.
Sostegno interno
Il presidente russo Vladimir Putin “sta lavorando normalmente al Cremlino”, dopo che il Gruppo Wagner ha giurato di rovesciare gli alti vertici militari del Paese. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, come riporta la Tass. In precedenza diversi social hanno pubblicato lo screenshot preso dal sito di monitoraggio aereo Flight Radar che mostra il volo di un aereo governativo russo da Mosca a San Pietroburgo sostenendo che a bordo ci sia Putin. “Abbiamo un comandante in capo. Non due, non tre. Uno. E ha esortato tutti a unirsi”. Lo ha scritto su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, riferendosi al presidente russo Vladimir Putin. Viacheslav Volodin, il presidente della Duma, la camera bassa del Parlamento russo, ha espresso il pieno sostegno di tutti i deputati al “comandante in capo supremo”, Vladimir Putin. Lo riferisce l’agenzia Interfax. Il Senato russo appoggia pienamente il presidente Vladimir Putin. Lo afferma la presidente dell’assemblea, Valentina Matvienko. Il patriarca della Chiesa ortodossa russa Kirill ha lanciato un appello per mantenere l’unità di fronte alla minaccia comune. E’ quanto si legge in una nota della chiesa ortodossa russa, scrive l’agenzia Tass, nel quale si afferma il sostegno al presidente russo, Vladimir Putin. Quello attuato da Yevgney Prigozhin è “un vile tradimento“, un “ammutinamento” che deve essere “schiacciato”. Lo afferma il comandante ceceno Ramzan Kadyrov, assicurando di essere pronto a collaborare per mettere fine alla ribellione. Il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha definito l’ammutinamento armato del Gruppo Wagner un tradimento e ha affermato che le truppe cecene sono in viaggio verso le zone di tensione. “Quello che sta accadendo non è un ultimatum al ministero della Difesa”, ha scritto sul suo canale Telegram Kadyrov, “è una sfida allo Stato“. “Per contrastare questa sfida, è necessario che i militari, le forze di sicurezza, i governatori e la popolazione civile si stringano attorno al leader nazionale”, ha aggiunto il leader ceceno, dichiarando che “i soldati del ministero della Difesa e le unità cecene della Guardia Nazionale sono già partiti per le zone di tensione. Faremo di tutto per preservare l’unità della Russia e per proteggere l’unità dello Stato!” ha concluso Kadyrov.
Ue: “Questione interna alla Russia”
“E’ una questione interna alla Russia. Stiamo monitorando la situazione“. Lo ha detto il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer, soffermandosi sugli sviluppi della crisi tra il gruppo Wagner e il Cremlino. “Ho avuto una chiamata con i ministri degli Esteri del G7 per uno scambio di opinioni sulla situazione in Russia. In vista del Consiglio Affari Esteri dell’Ue di lunedì, mi sto coordinando all’interno dell’Unione Europea e ho attivato il centro di risposta alla crisi. Il nostro sostegno all’Ucraina continua senza sosta”. Lo scrive in un tweet l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell.
Usa
Gli Stati Uniti stanno lavorando “in stretto coordinamento con i loro alleati” sulla situazione in Russia. Lo riferisce il dipartimento di Stato americano. “Ho parlato oggi con i ministri degli Esteri del G7 e l’alto rappresentante dell’Ue per la politica estera discutere della situazione in Russia”. Lo ha scritto su Twitter il segretario di Stato americano Antony Blinken sottolineando che Washington resterà “in stretto contatto” con gli alleati. Joe Biden ha ricevuto un nuovo briefing sulla situazione in Russia dopo quello della serata di ieri. Lo riferiscono fonti della Casa Bianca alla Cnn. Il leader Usa Joe Biden ha parlato oggi con il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro britannico del Regno Unito Rishi Sunak per discutere della situazione in Russia e affermare il loro “incrollabile sostegno” all’Ucraina. Lo fa sapere la Casa Bianca.
Tajani: “Al momento nessuna criticità per i connazionali in Russia”
“Il ministero degli Esteri è in contatto con l’Ambasciata d’Italia a Mosca. Al momento nessuna criticità per i connazionali in Russia, i quali sono stati invitati alla prudenza. Per informazioni questo è il numero di emergenza dell’Unità di Crisi 0636225″. Lo scrive il ministro Antonio Tajani su Twitter in merito agli ultimi sviluppi in Russia. “Stiamo seguendo con grande attenzione da ieri sera tutto ciò che accade nella Federazione russa. Gli italiani sono stati invitati a non spostarsi dalle loro case se non motivi eccezionali, quindi invito a grande prudenza”. Lo afferma il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine del convegno dei giovani di Confindustria a Rapallo. “Per quanto riguarda i circa 5.600 italiani in questo momento nella Federazione russa non abbiamo segnalazioni negative, è tutto a posto, non c’è da preoccuparsi ma sono stati invitati ad essere molto prudenti”. “Non tocca a noi interferire. Come diciamo che la Russia non può interferire nella situazione interna di un Paese, non possiamo farlo noi. Non abbiamo fatto la guerra alla Russia, non siamo contro la Russia, contestiamo la violazione del diritto internazionale da parte di Putin che guida in questo momento la Federazione”. Lo afferma il ministro degli Esteri, Antonio Tajani a Rapallo. “Abbiamo solo fornito strumenti all’Ucraina – aggiunge – per difendere la propria integrità territoriale. Perché la perdita di integrità territoriale dell’Ucraina avrebbe voluto dire avere i russi pronti a invadere altri Paesi dell’Unione ex sovietica”.
La telefonata di Erdogan
La Turchia è pronta a fare la sua parte per una risoluzione pacifica della situazione in Russia il prima possibile. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan parlando al telefono con l’omologo russo Vladimir Putin, come riporta l’agenzia Anadolu. I recenti sviluppi in Russia sono “un problema interno al Paese” e la Repubblica islamica sostiene lo stato di diritto nella Federazione Russa. Lo ha fatto sapere il ministero degli Esteri di Teheran citando un discorso del portavoce Nasser Kanani riguardo alla situazione in Russia.
Notizia in aggiornamento
Fonte Ansa