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Pantheon, ecco cosa cambia dal 1° luglio alla basilica Santa Maria ad Martyres

In base all'accordo firmato tra ministero della Cultura e Vicariato di Roma  il biglietto d'ingresso sarà di 5 euro: il 70% andrà al ministero, il 30% alla diocesi capitolina

Ticket per visitare il Pantheon. Dall’inizio di luglio si pagherà il biglietto per entrare al Pantheon e dal 16 luglio si potrà raggiungere Pompei con un treno no-stop da Roma. Sono le novità annunciate dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano con Mario De Simoni, Ad di Ales Spa e presidente delle Scuderie del Quirinale, e Alfonsina Russo, direttrice del Parco Archeologico del Colosseo. “Dal 1 luglio si paga il biglietto per l’ingresso al Pantheon, che è il sito museale più visitato in Italia. Con il ricavato dei biglietti riusciremo ad alimentare qualche mensa per i poveri e ad affrontare lavori di ristrutturazione e di rigenerazione del monumento. Allestendo anche la parte retrostante come museo”, spiega Sangiuliano. In base all’accordo firmato tra Mic e Vicariato di Roma  il ticket sarà di 5 euro: il 70% andrà al ministero, il 30% alla diocesi di Roma.pantheon

Accesso al Pantheon

 

Resterà libero l’accesso al Pantheon per le funzioni religiose e gratis l’ingresso per i residenti. Confermate anche le gratuità previste dal decreto ministeriale per i musei statali (come la prima domenica del mese), fino ai 25 anni si pagheranno 2 euro. Il ministro rivendica la policy di ritoccare verso l’alto i biglietti dei musei: “C’è un motivo etico: una cosa, se vale, deve essere pagata”, ribadisce con nettezza, ricordando che il welfare museale in Italia è già ampio, tra prime domeniche gratuite, l’ingresso libero il 25 aprile, il 2 giugno e il 4 novembre, le facilitazioni per giovani e studenti e le card per gli anziani. “Peraltro questa politica dei prezzi mi sta dando ragione: il Colosseo, gli Uffizi, il Mann, Pompei sono sold out. Anzi – sorride – sono quasi pentito di non aver ritoccato ancora di più”. Quanto al treno Roma-Pompei, “realizzato con le Ferrovie dello Stato, porterà i visitatori direttamente alla stazione ma anche agli scavi. All’interno si potrà vedere un video che introduce alla storia di Pompei e si potrà acquistare il biglietto di accesso” all’area archeologica. Se investimenti e riforme da attuare con il Pnrr sono un po’ il fil rouge dei dibattiti in masseria, Sangiuliano ha gioco facile nel ricordare che “tutti i target europei sono stati raggiunti e secondo l’Unione Europea l’Italia è il Paese più avanti per la capacità di spesa del Pnrr della cultura”. Per il settore il Piano “dispone una quota rilevante, oltre 4 miliardi. Ho sempre lavorato con senso di responsabilità: in una nazione importante e seria chi arriva segue la traccia segnata dai predecessori, facendosene carico anche quando non ne è convinto al 100 per cento. Ho trovato un piano con i contenuti per il Pnrr: in parte li condivido, li trovo performanti, altri meno, ma comunque andiamo avanti”, sottolinea. Una fetta importante “è il miliardo e 50 milioni per il recupero di 250 borghi, ma contiamo di far scorrere la lista con risorse aggiuntive”. A De Simoni, che evoca la possibilità di individuare forme di “sfruttamento del marchio dei musei, pur mantenendone il controllo, per generare ricavi”, il ministro replica invocando grande prudenza: “Non possiamo svendere i nostri musei, ma certamente li dobbiamo rendere efficienti, aumentarne la qualità e lo stiamo già facendo”, sottolinea Sangiuliano. E nel suo programma di legislatura, “molto articolato”, ricorda anche l’impegno “per il raddoppio di tre musei iconici: la Pinacoteca di Brera, che avrà un altro grande spazio per il ‘900 a Palazzo Citterio; il Mann di Napoli, che troverà uno spazio espositivo per le collezioni custodite nei depositi al Real Albergo dei Poveri; gli Uffizi, con altri due poli a Careggi e Montelupo”. Tra gli esempi virtuosi il ministro cita anche l’ascensore appena inaugurato al Colosseo per salire al terzo ordine. Un monumento simbolo, che si prepara alla grande sfida del Giubileo del 2025: “Si stima che arrivino 50 milioni di pellegrini: di qui lo sforzo per incrementare gli ingressi e diversificare i percorsi”, dice la direttrice del Parco, Alfonsina Russo, che non esclude la possibilità di potenziare anche le visite notturne.

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