Beata Maria Teresa de Soubiran, Fondatrice della Società di Maria Ausiliatrice. Castelnaudary (Francia) 16-05-1834 – Parigi 7-06-1889. All’età di 3 anni guarisce miracolosamente da una grave infezione tifica. A 14 anni fa il voto di verginità.
Avvenimenti
- A soli 20 anni, per assecondare il desiderio dello zio canonico, fonda una pia istituizione (beghinaggio) per aiutare persone desiderose di raggiungere la perfezione cristiana senza dover emettere voti perpetui. Le donne che ne fanno parte sono chiamate “beghine”.
- Non pienamente soddisfatta istituisce la Società di Maria Ausiliatrice, dove, accanto alla vita contemplativa (adorazione diurna e notturna del Santissimo Sacramento), c’è anche un apostolato attivo. Davanti al Santissimo Sacramento studia e compone le Costituzioni della sua Società. Pio IX approva nel 1868 la Congregazione.
- Nel 1870, a causa della guerra franco-prussiana, tutta la comunità si trasferisce per un anno a Londra. Per sopravvivere le suore fanno lavori di cucito.
- Viene accolta nella comunità senza le necessarie informazioni; una certa vedova Riché non solo prende gradualmente in mano la guida della Congregazione, ma con vari pretesti costringe Maria Teresa ad andarsene. A Parigi la Santa si rifugia presso il convento di Nostra Signora della Carità dove vive in nascondimento, incompresa e vista con sospetto,negli ultimi quindici anni della sua vita.
Aneddoti
Il padre, nel momento della nascita di Maria, pronuncia questa preghiera,che ha già fatto alla morte di suoi quattro figli:«Signore, se questa figlia che mi avete donato non dovesse salvarsi,prendetela con voi subito dopo il Battesimo, perché non sopporterei di essere il padre di una dannata».
Spiritualità
Deve sopportare dure sofferenze, per le quali il Signore in varie circostanze le chiede quasi il consenso e lei, dicendo sì, aggiunge che non si può in nessun modo resistere all’Amore. Fa il doppio voto di “non gustare mai alcuna gioia per sé, ma di offrirla a Dio e di sfogarsi con lui solo nelle sue pene”.
Pensieri e insegnamenti
«Adoro i disegni del mio Dio e m’inchino dinanzi alla sua santissima e incomprensibile volontà».
Morte
Muore perché affetta da tubercolosi. Vive serenamente la malattia per la grande fede nella misericordia divina. Tra le sue ultime parole: «Che gioia! Sono felice di andare a vedere nostro Signore». Muore il primo venerdì del mese dicendo: «Vieni, Signore Gesù, vieni». La sua salma, venerata e pianta con rimorso dalle prime consorelle,ritorna finalmente nella sede della Congregazione da lei fondata quando la falsa vedova Riché viene a sua volta cacciata,perché ritrovata dal marito mai defunto.Beatificata nel 1946. Le sue spoglie mortali sono venerate nella comunità di Villepinte.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi