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Body percussion: il corpo come strumento musicale

La body percussion è un antidoto contro la tendenza all’immobilismo dei giovanissimi e dei giovani (nonché i più maturi), la cui attività è legata quasi esclusivamente ai videogiochi, all’uso smodato dei social, alle serie tv

La “body percussion” (detta anche “percussione corporea”) è una tecnica, di antichissima origine, che, attraverso l’utilizzo del proprio corpo, permette di riprodurre dei suoni. La sua diffusione si è sviluppata tramite antiche tradizioni popolari, ognuna con la propria specificità, per tutto il pianeta.

L’uomo, sin dai tempi più antichi, ha alternato fisico, voce e semplici strumenti musicali. Con il tempo, la ricerca si è soffermata soprattutto sulla possibilità di creare degli strumenti via via più sofisticati e in grado di creare sonorità maggiormente apprezzabili. Di conseguenza, l’attenzione sulla corporalità si è un po’ persa ed è rimasta patrimonio ristretto di alcune comunità. In più, tale espressione popolare è stata vista con sottile disprezzo, ai gradini più bassi. Ora è il momento giusto di riprenderla e di “darle voce”.

Keith Terry è un percussionista statunitense che, alla fine degli anni ‘70, ha ripreso e dato nuova linfa alla “body music”. Nel 2008 ha organizzato la prima edizione dell’International Body Music Festival; il prossimo appuntamento è fissato a Ibiza dal 6 al 9 aprile 2023. È stata istituita anche la “Giornata internazionale della musica corporea”, che si celebra la prima Domenica di febbraio di ogni anno, per “promuovere tale forma d’arte e far crescere la comunità della musica corporea a tutti i livelli: locale, regionale, nazionale e internazionale”.

Da qualche anno, si assiste a una riscoperta, applicata, in particolare, nell’ambito scolastico. Gli allievi, bambini e ragazzi, in una dimensione completamente inclusiva e di gruppo, imparano, infatti, a conoscere e coordinare il proprio corpo, affinando il ritmo, il movimento e il tempo. Il coinvolgimento degli studenti è assicurato.

La tecnica può svilupparsi attraverso dinamiche molto diverse e non necessita di spese né di acquisto di strumenti. Gli elementi tradizionalmente utilizzati sono i piedi, le mani, le dita, il viso, il petto e i glutei. Si tratta di una procedura che risulta molto accattivante per i bambini, alle prese con i primi rudimenti sull’apprendimento spaziale, motorio e cognitivo. È di facile esecuzione e stimola la fantasia di chi la esercita.

Altro grande merito di questa tecnica, è quello di creare affiatamento, inclusione e nessun motivo di selezione o competizione sociale. Tutti possono accedervi e, con le accortezze del caso, anche i bambini con disabilità. Non è una gara e, costituendo, di fatto, una produzione di suoni, non è necessariamente legata al canto, dove qualche dote diversa può venir fuori.

Si comincia con le musiche più note e semplici e, progressivamente, scoprendo meglio la capacità e l’origine del suono attraverso le varie parti del corpo, si possono affrontare anche brani più complessi, sino alla musica classica. Quest’ultimo genere di musica, notoriamente non caro ai piccoli, diventa, così, familiare sin dai primi anni di vita e promette un futuro approccio per sviluppi più specifici, legati proprio alla strumentistica.

Nel web è possibile trovare molti video per ascoltare e vedere all’opera i ragazzi con il proprio corpo; si può approfondire, provando, la fluidità del gesto. La pratica, valida per tutte le età, si concentra (e si sviluppa) su ritmo, tempo, orientamento nello spazio e coordinazione motoria; in più si acquistano padronanza, sicurezza, armonia col gruppo e possibilità di sperimentare all’infinito, variando quelli che sono i suoni più classici utilizzando le membra del corpo. In tal modo, favorisce anche l’integrazione sociale e consente uno scambio culturale proficuo tra individui di diversa provenienza etnica.

Sant’Agostino “Nel tuo corpo in un posto vedi e in un altro odi; nel tuo cuore dove vedi odi”.

Papa Francesco ricorda “Cantare, suonare, comporre, dirigere, fare musica nella Chiesa sono tra le cose più belle a gloria di Dio. È un privilegio, un dono di Dio esprimere l’arte musicale e aiutare la partecipazione ai divini misteri. Una bella e buona musica è strumento privilegiato per l’avvicinamento al trascendente, e spesso aiuta a capire un messaggio anche chi è distratto”. Andrea Pedrotti, musicista, musicoterapista e cantautore, è l’autore del volume “Body percussion”, pubblicato da “Mela Music” nell’aprile 2020. Il libro, un manuale sulla disciplina della percussione corporea, ne evidenzia i grandi effetti, non solo per i piccoli. Contiene esercizi di vario livello, secondo l’età e l’esperienza di chi vi accede.

Per avere un quadro sul rapporto degli italiani con la musica e il relativo mercato, dopo la fase critica del Coronavirus, la FIMI, Federazione Industria Musicale Italiana, che nasce nel 1992 e “rappresenta le maggiori imprese produttrici e distributrici del settore discografico per un totale di oltre 2.500 marchi tra i più famosi del mondo”, al link https://www.fimi.it/mercato-musicale/dati-di-mercato/mercato-italiano-cresce-del-18-nel-primo-semestre-2022.kl, presenta i seguenti e incoraggianti dati “Si chiude con una crescita complessiva del 18,33% e un fatturato di oltre 153 milioni di euro il primo semestre 2022 della musica in Italia: i dati Deloitte per FIMI evidenziano infatti un trend di crescita in ogni segmento di mercato, in linea con le più recenti rilevazioni. Sempre forte il segmento digitale, che ricopre a oggi l’83% dell’intero mercato italiano. Il merito è della crescita del 13,7% dei ricavi da abbonamenti audio streaming e di quelli del video streaming, saliti del 40,3%. Tiene il fisico grazie al vinile, che segna +17,5% nonostante il calo del CD dopo il rimbalzo del 2021 del post lockdown. I dati si inseriscono in un quadro di dominio totale del repertorio locale, come evidenziano le chart semestrali FIMI/GfK con entrambe le top ten (Album e Singoli) interamente italiane: si tratta di un risultato legato ai lungimiranti investimenti delle case discografiche locali in un contesto complesso come quello pandemico”.

Il nostro corpo è uno strumento musicale che, come un metronomo, fissa il tempo della musica. Si tratta di riprendere e armonizzare suoni che, a volte, sono prodotti inconsapevolmente durante la giornata, in particolare con l’uso delle mani.

Ascoltando i suoni, si è in grado di capirne l’origine, di riprodurli e di variarne l’intensità, la durata, l’altezza. È importante capire anche l’origine e la struttura del suono, tanto più che, nell’era digitale e della musica elettronica, quest’aspetto è posto in secondo piano. Diversi studi medici hanno dimostrato come la musica e il canto abbiano effetti molto positivi in termini fisici e mentali: si liberano endorfine, neurotrasmettitori del cervello, che riducono lo stress e conferiscono una sensazione di serenità e benessere. La possibilità di suonare e cantare in gruppo, inoltre, ha il grande vantaggio di accrescere la socialità e la collaborazione, riducendo, quindi, quel subdolo male, la solitudine, che attanaglia giovani, adulti e anziani.

La didattica musicale mira all’equilibrio psicofisico dell’individuo, eliminando situazioni stressanti, favorendo la concentrazione, la memoria, l’autostima, l’autocontrollo e una sana emotività.

È efficace anche nei confronti dell’ADHD, la “sindrome da deficit di attenzione e di iperattività”, un disturbo per il quale il bambino mostra disattenzione, attività motoria eccessiva con impulsi poco controllati.

Il Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento, dell’Università Gabriele D’Annunzio, al link https://www.dmsi.unich.it/sites/st08/files/musica_e_arte_attraverso_il_movimento.pdf, evidenzia “La body percussion a scopo riabilitativo. La body percussion rientra nelle attività di musicoterapia. Viene utilizzata quindi con pazienti affetti da danni cerebrali oppure, ad esempio, bambini con ADHD. Attraverso il canto si attivano la corteccia prefrontale e il lobo parietale, che sono anche deputati al controllo motorio e questo può favorire il recupero delle funzionalità motorie di base. Vi è anche la stimolazione del lobo frontale deputato alla pianificazione del movimento. Il cervello viene stimolato perché deve tenere alta l’attenzione, la concentrazione ma contemporaneamente riceve stimoli riguardante la postura corretta da mantenere e i movimenti da fare e questo è importante in patologie come queste. Con questo tipo di attività è importante l’apprendimento ludico, si impara se si è felici”.

La body percussion è, oltretutto, un antidoto contro la tendenza all’immobilismo dei giovanissimi e dei giovani (nonché i più maturi), la cui attività è legata quasi esclusivamente ai videogiochi, all’uso smodato dei social, alle serie tv; in cui l’unico suono che avvertono è quello del dito che calpesta la tastiera o i dialoghi passivi di cui si cibano, tra computer e televisione.

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