Fin dalla sua origine, Banco Alimentare ha superato ogni aspetto assistenzialista. E ha messo al centro del suo agire la persona (“concreta, unica, irripetibile”). Per condividere “i bisogni e il senso della vita”, spiegano i volontari. Alimenti ancora buoni vengono salvati e non diventano rifiuti. Ritrovando così una “seconda vita” presso gli enti caritativi che li ricevono gratuitamente per i loro assistiti. E che così possono destinare le risorse risparmiate migliorando la qualità dei propri servizi.
Solidarietà alimentare
Donando le eccedenze, le aziende restituiscono loro un valore economico. Da un lato contengono i propri costi di stoccaggio e di smaltimento. Dall’altro offrono un contributo in alimenti importantissimo per chi è in difficoltà. Il recupero alimentare impedisce che i cibi divengano rifiuti. Permettendo così da un lato un risparmio in risorse energetiche. Con un abbattimento delle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera e il riciclo delle confezioni. “Ogni giorno recuperiamo cibo. E lo doniamo alle strutture caritative- affermano i volontari dell’organizzazione benefica-. 7.500 strutture caritative, in tutta Italia, operano anche grazie a Banco Alimentare”. Un’opera sociale di fondamentale rilievo solidale. Soprattutto in un periodo di forte crisi economica. E così il presidente Sergio Mattarella ha conferito l’attestato d’onore di “Alfiere della Repubblica” a Deborah Maria Inserillo e Francesco Spataro, giovani volontari del Banco Alimentare.
Altruismo
Il Capo dello Stato ha consegnato l’attestato d’onore di “Alfiere della Repubblica” a 30 giovani che si sono distinti per generosità e altruismo. Tra questi spiccano appunto due giovani volontari segnalati da Banco Alimentare. La palermitana Deborah Maria Inserillo è stata scelta per l’attività di volontariato con cui testimonia l’importanza della condivisione e del dono. Per l’impegno contro lo spreco alimentare, fatto di azioni concrete e di sensibilizzazione per uno sviluppo sostenibile. Deborah Maria è una volontaria del Banco Alimentare. E negli anni ha promosso la Colletta Alimentare e molte altre iniziative in favore dei più poveri, nelle scuole della città. Realizzando e promuovendo originali momenti di sensibilizzazione sui temi del recupero e della sostenibilità. Nel periodo della pandemia il suo impegno è diventato ancora più maturo. Inizialmente, segnalando famiglie di conoscenti in difficoltà. Poi divenendo, come tramite di Banco Alimentare, un punto di riferimento stabile per una settantina di famiglie in condizioni di disagio.
Impegno sociale
il cosentino Francesco Spataro è stato insignito per la generosa attività di volontariato. Attraverso la quale cerca di sensibilizzare i coetanei sull’importanza della condivisione. E sul valore del cibo. Francesco Spataro impegnato fin da piccolo nello scoutismo, dal 2017 collabora attivamente come volontario del Banco Alimentare. Per sensibilizzare quante più persone possibile sul valore del cibo, l’importanza della condivisione e la lotta allo spreco. Ogni anno, in occasione della Giornata nazionale della Colletta alimentare, si spende per diffondere a scuola l’importanza di questa iniziativa. Riuscendo a coinvolgere amici e coetanei. Il neo-Alfiere è molto determinato nel diffondere messaggi di solidarietà e condivisione. Convinto che una maggiore giustizia nella distribuzione degli alimenti aiuti a contrastare le povertà. E a rafforzare la coesione della società.
Azioni concrete
“I nostri giovani sono una risorsa preziosa- sottolinea Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare-. Deborah e Francesco si sono spesi in prima persona con azioni concrete. Diffondendo un messaggio molto diverso rispetto a quanto sembra spesso restituirci la cronaca sulla generazione Z. Si sono fatti ambasciatori tra i loro coetanei diventando esempi positivi per giovani e adulti. Ci rendono orgogliosi. E ci fanno capire, ancora una volta, che il cambiamento è possibile. Attraverso le azioni e i piccoli gesti di ogni giorno”. Aggiunge Giovanni Bruno: “Siamo estremamente grati al presidente Mattarella per questo riconoscimento che accresce la nostra responsabilità. E rafforza l’impegno a diffondere il valore della solidarietà e della condivisione. Attraverso la nostra azione di recupero del cibo per una cultura capace di riconoscere che tutto è dono. E nulla va sprecato. In tutti gli ambiti”