Quarto mese di proteste in Iran sorte in seguito alla morte di Mahsa Amina, 22enne di origine curda. La ragazza è deceduta per le bastonate alla testa mentre era in custodia della polizia morale perché non indossava il velo correttamente.
Iran: manifestanti di nuovo in piazza in quarto mese proteste
Decine di persone sono scese in strada stamane nel sud-est dell’Iran, mentre l’ondata di proteste scatenata dalla morte di Mahsa Amini è entrata nel quarto mese. I manifestanti di Zahedan, capoluogo della provincia del Sistan-Baluchistan, hanno intonato ‘Morte al dittatore’, prendendo di mira il leader supremo Ayatollah Ali Khamenei, secondo un video condiviso dall’Iran Human Rights di Oslo.
Altre immagini da Zahedan mostrano folle di uomini, alcuni dei quali sollevano manifesti con slogan anti-regime, e un gruppo di donne vestite di nero che marciano lungo quella che sembra essere una strada vicina, anch’esse intonando slogan.
La Repubblica islamica ha assistito a ondate di proteste dopo la morte in carcere, il 16 settembre, di Amini, una curda iraniana di 22 anni arrestata per aver presumibilmente violato il rigido codice di abbigliamento femminile del Paese. Le proteste hanno provocato centinaia di morti e migliaia di arresti, suscitando la condanna internazionale, le sanzioni e l’espulsione dall’Iran di una commissione delle Nazioni Unite per i diritti delle donne.
Secondo il gruppo per i diritti umani Hrana, con sede negli Stati Uniti, centinaia di persone si sono riunite dopo la preghiera del venerdì a Zahedan. Le proteste si tengono in città ogni settimana da quando, il 30 settembre, più di 90 persone sono state uccise durante le manifestazioni contro il presunto stupro di un’adolescente da parte di un agente di polizia.
Fonte: Ansa