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Migranti, sbarcano da Geo Barents e da Humanity 1

I 35 naufraghi a bordo della nave dell'Humanity 1 avevano cominciato uno sciopero della fame, mentre Ocean Viking di Sos Mediterranee ha lasciato Catania diretta in Francia

Si è sbloccato lo stallo dei migranti a bordo della nave Geo Barents dell’organizzazione non governativa Medici senza frontiere, è infatti in corso lo sbarco al porto di Catania, mentre è stato autorizzato anche lo sbarco da Humanity 1, dove i migranti avrebbero cominciato uno sciopero della fame, hanno riferito alcuni componenti dell’equipaggio. Mentre l’imbarcazione dell’ong Sos Mediterranee  Ocean Viking, con 234 migranti a bordo, ha lasciato il mare di fronte alla città etnea e ha dichiarato che chiederà un porto sicuro alla Francia. 

Lo sbarco

Si è concluso lo sbarco dalla Geo Barents. Un lungo applauso ha salutato l’annuncio della “conclusione dell’operazione di soccorso”, dopo che l’ultimo migrante è sceso dalla nave di Medici senza frontiere. Così urla di felicità uno dei migranti a bordo della Geo Barents dopo avere appreso dell’imminente sbarco esprimendo la sua gioia per essere “tornato a vivere” con aggiungendo che la prima cosa che farà sarà chiamare sua madre. E’ un grande sollievo soprattutto per “loro noi siamo stanchi ma sono loro che hanno bisogno di cura. C’è una grande gioia a bordo. Da qui non si sente ma vi assicuro che sono molto felici. Persone che piangono e urlano di gioia”. Lo ha detto il capodelegazione di Medici senza frontiere Juan Matias Gil.

Un elevato “rischio psicologico” per la lunga permanenza sarebbe stato riscontrato durante il nuovo triage eseguito tra le persone a bordo della Geo Barents dai medici dell’Asp di Catania. La valutazione medica, eseguita da psicologi e psichiatri dell’Azienda sanitaria provinciale, potrebbe sfociare nello sbarco nelle prossime ore di tutti i migranti.Gli esperti dell’Asp di Catania hanno somministrato test e avuto colloqui con 200 dei 212 ospiti sull’imbarcazione di Medici senza frontiere e sono risultati tutti a rischio psicologico medio e alto. Secondo gli specialisti la permanenza in uno stato confinato aggraverebbe la loro condizione di salute. Il triage è eseguito da tre psicologi transculturali, due psicologi della migrazione e una pedagogista. Altri accertamenti medici sono eseguiti da un infettivologo.

Il viaggio

La nave Ocean Viking, della ong Sos Mediterranee, ha lasciato il tratto di mare al largo di Catania e si trova adesso al largo di Portopalo di Capo Passero, la punta sud-sst della Sicilia. L’imbarcazione, che resta in acque internazionali al limite del confine con quelle nazionali italiane, secondo i rilevamenti eseguiti tracciando il trasponder, ha la prua puntata a sud-ovest e naviga a oltre 7 nodi l’ora, seguendo una rotta che sembra tracciata per “circumnavigare” la Sicilia per poi puntare verso la Francia.

L’apertura della Francia

La Francia “si prepara ad aprire il porto di Marsiglia alla nave Ocean Viking, o nella notte fra mercoledì e giovedì o nella giornata di giovedì. Dipenderà da quando lascerà il sud del Mediterraneo”: lo ha detto all’Ansa una fonte del ministero dell’Interno francese.  “Lo sbarco a Marsiglia si svolgerà sotto la supervisione della Prefettura. Saranno fatti scendere tutti i migranti dalla nave e poi registrati come richiedenti asilo“. Lo spiegano all’Ansa fonti del ministero dell’Interno francese, che ribadiscono: “Ci stiamo preparando come se la nave dovesse arrivare nelle prossime ore”. Non ci sarà quindi alcuna selezione fra i passeggeri della Ocean Viking, non saranno fatti scendere i deboli e lasciati a bordo gli altri: “Non ci sono restrizioni possibili, tutti hanno diritto di presentare la domanda di asilo“, aggiungono le fonti francesi.

La situazione a bordo

“Di fronte al silenzio dell’Italia e a causa dell’eccezionalità della situazione, la Ocean Viking è costretta a richiedere un porto sicuro alla Francia”, lo sottolinea la Ong Sos Mediterranee prevedendo che la nave con a bordo 234 migranti arriverà “nelle acque internazionali adiacenti alla Corsica il 10 novembre”. “Questa soluzione estrema è il risultato di un fallimento gravissimo e drammatico di tutti gli Stati membri dell’Unione europea che non sono stati in grado di indicare un Porto sicuro alla nostra nave” prosegue la Ong definendo la situazione a bordo dopo 20 giorni di stallo in mare “al limite”. I medici sulla nave, spiega il presidente di Sos Mediterranee Italia Alessandro Porro “hanno riscontrato stati di fortissimo stress tra i naufraghi, con crescenti sintomi di ansia, depressione, insonnia e perdita dell’appetito“. I migranti, prosegue, “stanno perdendo le ultime speranze” e alcuni di loro “hanno iniziato a manifestare l’intenzione di buttarsi in mare per la disperazione“. C’è dunque il rischio concreto di “incidenti gravi in qualsiasi momento” che possono mettere a rischio “la sicurezza degli stessi naufraghi e del nostro equipaggio”. Sos Mediterranee ricorda che la Ocean Viking in questi 20 giorni ha prima contattato i centri di soccorso di Libia e Malta, responsabili delle zone Sar dove sono avvenuti i salvataggi e successivamente, “in un silenzio assordante” si è rivolta all’Italia, “come previsto dal diritto marittimo” in quanto “centro di coordinamento più idoneo a fornire un porto sicuro”. “Ma il nuovo governo – conclude la Ong – ha imposto un divieto discriminatorio” all’ingresso della nave e questo ha costretto a rivolgersi a Grecia, Spagna e Francia.

Sciopero della fame

E’ stato autorizzato lo sbarco dei 35 migranti dalla Humanity One, ferma nel molo 25 del porto di Catania. Gli ispettori dell’Usmaf hanno riscontrato l’alto rischio psicologico. A breve i naufraghi scenderanno dalla nave della Ong. Di questi, una trentina aveva iniziato ufficialmente lo sciopero della fame e a pranzo hanno rifiutato il cibo. Lo hanno riferito componenti dell’equipaggio della nave della ong tedesca che hanno incontrato alcuni degli attivisti che protestano davanti il piazzale del molo dove è ormeggiata la Geo Barents di Medici senza frontiere.

Fonte Ansa

 

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