Leggera diminuzione dei nuovi casi giornalieri di positività al Covid individuati nel nostro Paese, mentre salgono i decessi, in base agli ultimi dati del Ministero della Salute. Il Covid ha portato, da un lato, a una diminuzione dell’aspettativa di vita e degli screening per i tumori, dall’altro ad una crescita della rinuncia alle cure. Ma il 2021 ha visto una ripresa dell’attività ospedaliera, con un aumento di 371.136 ricoveri rispetto al 2020, in base ai dati del flusso delle Schede di dimissioni ospedaliere (Sdo), in corso di consolidamento. A riassumere l’impatto della pandemia sulla salute in Italia è la Relazione sullo Stato Sanitario del Paese 2017-2021, pubblicata dal Ministero della Salute.
I dati
I nuovi casi Covid registrati nelle ultime 24 ore sono 40.563, quando ieri erano stati 41.712, mentre i decessi passano da 81 a 84.
I tamponi molecolari e antigenici eseguiti sono stati 229.140, contro i 233.084, del giorno precedente, mentre il tasso di positività scende dal 17,9% al 17,70%.
Scendono di nove unità i pazienti in terapia intensiva, 242, mentre i ricoverati nei reparti ordinari sono 7.025 (37 in più).
L’impatto della pandemia sulla salute
Nel 2020, rispetto al 2019, si è registrata “una forte diminuzione delle prestazioni di specialistica ambulatoriale erogate (-21%) – si legge – ma nel 2021 è iniziata una prima fase di ripresa delle attività sospese o ritardate causa Covid”. Sempre nel 2020 sono diminuiti gli accessi al Pronto soccorso: questi ultimi erano 21 milioni nel 2019, e nell’anno dell’emergenza hanno subito una riduzione del 38%, soprattutto per la riduzione dell’86% dei codici bianchi e verdi. Mentre per gli screening oncologici, rispetto al 2019, c’è stata una riduzione di partecipazione del 10% per quello al seno, del 20% a quello cervicale e del 13% per il colon retto. Dai dati del quarto Trimestre 2021, infine, si evidenzia un generale peggioramento dei conti nelle regioni in Piano di rientro (che segue a un trend di miglioramento evidenziato dal 2017 al 2020). In particolare, in Puglia si registra un disavanzo sanitario pari a 239 milioni, nel Lazio di 83,5 milioni, in Campania di 69,5 milioni, “riconducibile principalmente alla maggiore spesa sostenuta per fronteggiare l’emergenza Covid“. La relazione, sottolinea nella prefazione il ministro della Salute Roberto Speranza, “dedica uno spazio significativo alla pandemia e alle azioni intraprese sia per gestire l’emergenza sia per rafforzare il Servizio sanitario nazionale, al fine di renderlo sempre più capace non solo di affrontare potenziali emergenze future, ma anche di rispondere in modo sempre più appropriato alle esigenze di ogni individuo, in ogni parte del Paese”.