Lieve diminuzione dei nuovi casi giornalieri di positività al Covid individuati nel nostro Paese, come i decessi, in base agli ultimi dati del Ministero della Salute. Negli ultimi sette giorni i nuovi casi fanno registrare +20,3% ma la crescita rallenta ed è meno ripida, è quanto emerge dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe per la settimana 5-11 ottobre, e dopo sei settimane tornano a salire i decessi (+39,9%). L’indagine rileva inoltre un aumento ricoveri ordinari (+30%) e terapie intensive (+44,5%).
I dati
I nuovi casi Covid registrati nelle ultime 24 ore sono 45.705, quando ieri erano stati 47.763, mentre i decessi passano da 69 a 66.
In un giorno sono stati effettuati 238.253 tamponi, molecolari e antigenici, rispetto ai 244.746 delle precedenti 24 ore, mentre il tasso di positività è passato dal 19,5% all’odierno 19,18%.
Salgono di otto unità i pazienti in terapia intensiva, 236, mentre i ricoverati nei reparti ordinari sono 6.358 (126 in meno).
Gimbe
Salgono a 293.902 i nuovi casi settimanali contro i 244.353, rileva il monitoraggio di Fondazione Gimbe. Aumenta la pressione sugli ospedali con +1.445 posti letto occupati in area medica per un totale di 6.259 (il 24 settembre era a 3.293); intensive con +69. Inversione della curva dei decessi, in 7 giorni 393 contro 281. Nella settimana 5-11 ottobre crescono i nuovi vaccinati: 1.297 rispetto ai 1.247 della settimana precedente (+4%). Di questi il 35,6% è rappresentato dalla fascia 5-11: 462, con un incremento del 6,2% rispetto alla settimana precedente. Cresce tra gli over 50, più a rischio di malattia grave, il numero di nuovi vaccinati che si attesta a quota 325 (+3,2% rispetto alla settimana precedente), rileva la Fondazione Gimbe. In particolare, nella fascia 5-11 anni, alla mattina del 12 ottobre, sono state somministrate 2.603.236 di dosi: 1.407.027 hanno ricevuto almeno 1 dose di vaccino (di cui 1.287.293 hanno completato il ciclo vaccinale), con un tasso di copertura nazionale al 38,5% con nette differenze regionali: dal 21,1% della Provincia Autonoma di Bolzano al 53,9% della Puglia. “L’incremento di quasi il 60% delle somministrazioni giornaliere – afferma il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta – lascia ben sperare rispetto alla necessità di aumentare in tempi brevi le coperture di anziani e fragili, strategia fondamentale per ridurre l’impatto sugli ospedali nella stagione autunno-inverno, insieme all’utilizzo della mascherina nei luoghi al chiuso, specialmente se affollati e/o poco ventilati”. È al 18,7% la copertura nazionale delle quarte dosi (secondo richiamo) con le somministrazioni giornaliere di quasi 27.500 rispetto alle 17.200 della scorsa settimana. Questi i dati del monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe in cui si evidenzia che i non vaccinati sono 6,81 milioni, di cui 910 mila guariti protetti solo temporaneamente mentre 7,52 milioni di persone non hanno ancora ricevuto la terza dose, di cui 2,26 milioni di guariti che non possono riceverla nell’immediato. Più in dettaglio, relativamente alla quarta dose, la platea per il secondo richiamo è di 19,1 milioni di persone: di queste, 13,7 milioni possono riceverlo subito, 1,8 milioni non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 3,6 milioni l’hanno già ricevuto. Al 12 ottobre sono state somministrate 3.581.242 quarte dosi, con una media mobile di 27.467 somministrazioni al giorno, in aumento rispetto alle 17.201 della scorsa settimana (59,7%). In base alla platea ufficiale (19.119.772 di cui 13.060.462 over 60, 3.990.080 fragili e immunocompromessi, 1.748.256 personale sanitario e 320.974 ospiti delle RSA che non ricadono nelle categorie precedenti), aggiornata al 17 settembre, il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi sale al 18,7% rispetto al 17,7% della settimana precedente (dall’8,6% della Sicilia al 29,9% dell’Emilia-Romagna). Per le terze dosi, alla mattina del 12 ottobre ne sono state somministrate 40.188.169 con una media mobile a 7 giorni di 2.859 somministrazioni al giorno. In base alla platea ufficiale (47.703.593), aggiornata al 20 maggio, il tasso di copertura nazionale per le terze dosi è dell’84,2%: dal 78,4% della Sicilia all’88,2% della Lombardia. Sono 7,52 milioni le persone che non hanno ancora ricevuto la dose booster di cui 5,25 milioni possono riceverla subito, pari all’11% della platea (dal 7,9% della Lombardia al 17,9% della Sicilia); 2,26 milioni non possono riceverla nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni, pari al 4,7% della platea (dal 2,3% della Valle D’Aosta al 6,7% del Veneto).