Calano i nuovi casi giornalieri di positività al Covid individuati nel nostro Paese, così come i decessi, in base agli ultimi dati del Ministero della Salute. Dopo il calo dei giorni scorsi, nelle ultime 24 ore è ferma al 5% la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri (un anno fa era al 7%), in calo in sette regioni, mentre è stabile anche la percentuale di terapie intensive occupate, ferma al 2%, secondo quanto rileva l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas).
I dati
I nuovi casi Covid registrati nelle ultime 24 ore sono 8.259, quando ieri erano stati 12.082, mentre i decessi scendono da 32 a 31.
Il tasso di positività è stabile al 12,2%, mentre i pazienti in terapia intensiva sono 151 e i ricoverati nei reparti ordinari 3.493 (+73).
Occupazione posti letto
E ferma al 5%, dopo un calo che si era osservato nei giorni precedenti, la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri (un anno fa era al 7%), ma vede un calo in sette regioni: Basilicata (6%), Calabria (12%), Friuli-Venezia Giulia (8%), Lombardia (4%), Molise (5%), Provincia autonoma Trento (8%), Umbria (16%), rileva Agenas, mentre è stabile anche la percentuale di terapie intensive occupate, ferma al 2%, a fronte del 6% che si registrava esattamente un anno fa.
La percentuale nei reparti ospedalieri di area medica (o non critica) occupati per Covid, rispetto al giorno precedente, cresce in 2 regioni e province autonome: Liguria (8%) e Pa Bolzano (7%). E’ stabile nelle restanti 14 regioni: Abruzzo (a 8%), Campania (6%), Emilia Romagna (7%), Lazio (6%), Marche (5%), Piemonte (3%), Puglia (4%), Sardegna (4%), Sicilia (6%), Toscana (3%), Valle d’Aosta (18%), Veneto (4%). Solo Umbria e Valle d’Aosta superano la soglia di allerta del 15%. Quanto alla percentuale di terapie intensive occupate da pazienti con Covid, rispetto alla rilevazione del giorno precedente, il valore cresce in Friuli Venezia Giulia (2%) e Toscana (2%), mentre cala in Calabria (3%). E’ stabile in 15 regioni: Abruzzo (all’2%), Campania (2%), Emilia Romagna (3%), Lazio (3%), Liguria (1%), Lombardia (1%), Marche (1%), Pa Bolzano (3%), Pa Trento (2%), Piemonte (1%), Puglia (2%), Sardegna (3%), Sicilia (2%), Umbria (1%) e Veneto (1%). In Basilicata (0%), Molise (1%) e Valle d’Aosta (0%) la variazione non è disponibile. Tutte le regioni sono sotto la soglia del 10%.