“Nelle prossime riunione del Consiglio direttivo sarà opportuna un’ulteriore normalizzazione dei tassi di interesse“. E’ quanto scrive la Banca centrale europea nel bollettino economico, spiegando che la decisione di alzare di mezzo punto a luglio, che ha anticipato l’uscita dai tassi negativi, “consente al Consiglio direttivo di passare a un approccio in cui le decisioni sui tassi vengono prese volta per volta” e sulla base dei dati economici.
Il bollettino della Bce
L’inflazione elevata, le strozzature all’offerta e l’incertezza “stanno gettando più di un’ombra sulle prospettive per la seconda metà del 2022 e oltre“, scrive la Bce nel Bollettino economico, notando che “l’aggressione ingiustificata della Russia verso l’Ucraina rappresenta un persistente freno alla crescita” e “l’impatto dell’elevata inflazione sul potere d’acquisto, i perduranti vincoli dal lato dell’offerta e la maggiore incertezza esercitano un effetto frenante sull’economia“. Le imprese – scrive la Bce – continuano a fronteggiare costi più elevati e interruzioni nelle catene di approvvigionamento, sebbene vi siano timidi segnali di un allentamento di alcune strozzature dal lato dell’offerta.
“L’attività economica nell’area dell’euro sta rallentando” e la guerra in Ucraina “rappresenta un persistente freno alla crescita”. Tuttavia con la riapertura dell’economia e la ripresa dei viaggi, “il turismo dovrebbe favorire l’economia nel terzo trimestre di quest’anno“. Secondo la Bce “il protrarsi della guerra in Ucraina continua a rappresentare una fonte di significativi rischi al ribasso per la crescita”, specie se le forniture di energia dalla Russia dovessero condurre a razionamenti per famiglie e imprese.
“Negli ultimi giorni del periodo di riferimento i differenziali di rendimento dei titoli di Stato dell’area dell’euro sono tornati su livelli più elevati, con l’evolversi della crisi politica in Italia”. In una situazione di maggior volatilità, anche lo spread dell’Italia “è diminuito complessivamente di 8 punti base, ma la sua volatilità è aumentata verso la fine del periodo in esame, di riflesso alla crisi politica in atto nel Paese”.
La flessibilità nel reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio del programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, Pepp) rimane “in ogni caso” la “prima linea di difesa al fine di contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione connessi alla pandemia”. La Bce descrive il Tpi, lo scudo anti-spread approvato a luglio, come “un ulteriore strumento a disposizione del Consiglio direttivo, attivabile per contrastare ingiustificate e disordinate dinamiche di mercato che mettono seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutta l’area dell’euro”.