Tutto pronto per il riavvio dell’esportazione del grano. A garantirlo è Ibrahim Kalin, portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, citato dall’agenzia Tass. Le prime navi dovrebbero partire già dall’1 agosto, portando quindi a frutto l’intesa fra Russia e Ucraina arrivata durante i colloqui di Istanbul. Un accordo che sembrava già sull’orlo di vacillare a seguito dell’attacco missilistico effettuato dalla Russia su alcune città dell’Ucraina meridionale, in particolare Odessa. Tuttavia, stando alle fonti turche, sembra che alla fine tutto sia pronto per andare in porto. Anzi, per lasciare il porto, quello del Mar Nero, per far rotta verso i canali commerciali con l’Occidente.
I droni veglieranno sul grano
Secondo il canale televisivo Cnn Turk, la prima carovana dovrebbe partire domattina, per un totale di 16 navi. Stando alle previsioni, le navi cargo dovrebbero raggiungere le acque territoriali turche entro il prossimo 3 agosto, con il buon esito del passaggio garantito da droni che avranno il compito di monitorare l’area attorno alla rotta dei bastimenti. In sostanza, al netto delle tensioni ancora in corso, il commercio di grano dovrebbe tornare a regime. Pochi giorni fa, lo stesso presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, aveva rassicurato sulla possibilità di ricominciare con l’esportazione di grano. “Inizieremo sicuramente ad esportare grano – aveva detto durante la conferenza stampa congiunta, a Kiev, con il presidente del Guatemala, Alejandro Giammatea -. Per dimostrare ancora una volta al mondo intero che non è l’Ucraina a bloccare le esportazioni”.
Il monito di Putin
Nel frattempo, la Russia continua a mantenere elevati i toni. Il presidente Vladimir Putin ha infatti ribadito che il Paese garantirà la protezione dei confini marittimi con ogni mezzo a disposizione. Putin è intervenuto alla parata della Marina Militare, a San Pietroburgo, citando la figura di Pietro il Grande per il suo ruolo fondamentale nel dotare la Russia di una flotta navale. Nel suo discorso, il presidente ha evitato di citare direttamente l’Ucraina, nonostante in mattinata sia avvenuto un attacco al quartiere generale della Flotta sul Mar Nero. Il leader del Cremlino, però, è tornato a parlare di missili, spiegando che “la fregata Ammiraglio Gorshkov sarà il primo vettore di missili ipersonici Tsirkon”, definiti “unici al mondo”. In questo modo, “la Marina sarà, così, in grado di rispondere alla velocità della luce a tutti coloro che decideranno violare la nostra sovranità e libertà”.