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Marmolada: riprese le ricerche dei 13 dispersi. Uncem: “Montagne fragili, mettiamo regole”

Sono riprese stamani sulla Marmolada, con l'utilizzo di quattro droni, le ricerche dei 13 dispersi nella frana di domenica

Riprendono stamani sulla Marmolada le ricerche dei dispersi nella frana di domenica con lo stesso sistema utilizzato nella giornata di ieri. Verranno utilizzati in particolare quattro droni, due nella parte alta e due nella parte medio-bassa del seracco precipitato. La base delle squadre e dei comandi dei droni sono al Rifugio Capanna Ghiacciaio, la struttura sfiorata dalla valanga.

Oltre al Soccorso alpino Cnsas opera una squadra del Soccorso alpino della Guardia di Finanza (Sagf). Secondo quanto riferito, il monitoraggio prosegue negli stessi punti esaminati ieri dal volo dei droni in superficie; in caso di reperti si interverrà per i rilievi fotografici ed eventualmente poi per un veloce prelievo.

Dispersi e vittime

Il bilancio della tragedia al momento è di sette vittime e otto feriti, due dei quali in maniera grave. Mancano all’appello 13 persone, di cui tre straniere. Sulla montagna hanno perso la vita – ricostruisce Rai News – Filippo Bari che ha inviato un selfie ai familiari pochi minuti prima del disastro. Tra gli identificati il corpo di Davide Miotti, 51 anni, guida alpina di Tezze sul Brenta molto conosciuto anche perché titolare del negozio “Su e giù sport”, scalatore di vette da oltre 25 anni.

Con lui ieri c’era anche la moglie Erica Campagnaro, come lui grande appassionata scalatrice. La coppia, che viveva a Cittadella, in provincia di Padova, aveva due figli di 25 e 16 anni. Il corpo di Erica però non sarebbe stato ancora identificato.

Tradito dal caldo nonostante la grande esperienza Paolo Dani di Valdagno, 52 anni, guida tra le più apprezzate. Tanti sui social i messaggi di addio delle persone a cui ha insegnato a scalare quella montagna da cui non è più sceso. Tra i corpi identificati anche quello di Tommaso Carollo di Thiene.

Era sulla Marmolada con la sua compagna, rimasta ferita e ricoverata all’ospedale di Trento. Si è salvato invece ed è ricoverato all’ospedale Santa Chiara di Trento un altro escursionista vicentino, un ragazzo di 27 anni di Barbarano Mossano, ritrovato ancora vivo dai soccorritori.

Uncem: “Le montagne sono fragili, mettiamo regole”

“La tragedia della Marmolada impone di ricordare i morti e unirci tutte alle famiglie di chi non c’è più. Le montagne sono fragili e vi è bisogno di una attenta riflessione sull’accesso e sulla fruizione al tempo del cambiamento climatico”. Ad affermarlo, in una nota, è Marco Bussone, presidente dell‘Uncem (Unione nazionale comuni, comunità enti montani), a proposito del crollo, con vittime e dispersi, avvenuto domenica.

“Con il permafrost che si scioglie e i distacchi di roccia che sono sempre più frequenti – aggiunge – non basta raccomandare prudenza quando si fanno escursioni sotto i saracchi. Occorre ragionare sulle regole. Se le regole che ci sono, siano o meno adeguate. ‘Come si è sempre fatto’, come si è sempre andato in montagna, non funziona più. Vanno messi precisi limiti e anche restrizioni alla fruizione. In certe aree complesse, in certi periodi dell’anno, non si va. E non si può andare. Se la montagna non è un parco giochi, e Uncem da sempre crede non lo sia, mettiamo delle regole. E limiti chiari”.

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