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Save The Children: “Accogliere tutti i minori migranti e non soltanto quelli ucraini”

Il secondo rapporto "Nascosti in piena vista" di Save The Children, diffuso a pochi giorni dalla Giornata mondiale del rifugiato (20 giugno)

Accogliere tutti i minori migranti e non soltanto quelli ucraini. E’ l’appello che Save The Children fa all’Europa presentando il secondo rapporto “Nascosti in piena vista” , diffuso a pochi giorni dalla Giornata mondiale del rifugiato, che si celebra il 20 giugno, per documentare storie di minori soli e di famiglie in arrivo o in transito alla frontiera nord, a Trieste, Ventimiglia e Oulx, per denunciare le disparità di trattamento e chiedere la fine delle violenze lungo le frontiere.

Il rapporto Save the Children

Save the Children chiede alla Commissione europea l’adozione di una Raccomandazione agli Stati Membri per l’adozione e l’implementazione di politiche per assicurare la piena protezione dei minori non accompagnati ai confini esterni ed interni dell’Europa e sui territori degli Stati Membri.

“Viaggi che durano mesi o anni, passando – spiega l’organizzazione – da uno Stato all’altro da ‘invisibili’, attraverso montagne, boschi, lungo i binari e superando confini violenti, macchiati di sangue, dove ragazzi e ragazze soli, a volte poco più che bambini, e famiglie con figli piccoli conoscono l’orrore delle percosse, dei cani aizzati contro, della morte dei compagni di viaggio, dentro e fuori l’Europa”. Come è successo a Javed, 17enne afghano, alla frontiera tra Turchia e Bulgaria: “I poliziotti hanno sguinzagliato il cane su di me, questo mi ha tirato e io mi sono messo a urlare perché mi aveva morso due volte il piede […]. Si radunavano attorno al fuoco a bere vino e ci facevano sdraiare nudi sulla schiena”. Javed durante il lungo percorso migratorio ha più volte filmato i suoi trasferimenti.

“Questi video, uniti al dettagliato, empatico e sconvolgente racconto del viaggio che Javed ci ha rilasciato – sottolinea Save The Children – sono documenti fondamentali per fissare l’atrocità dei viaggi di minori non accompagnati e famiglie nel pieno del XXI secolo. Il suo lungo racconto dall’Afghanistan all’Italia passa per Pakistan, Iran, Turchia, Bulgaria (sono stati ben 23 i tentativi di superare il confine bulgaro, ovvero l’ingresso nell’Unione Europea), Serbia, Bosnia, Croazia, Slovenia, Italia”.

I respingimenti non si presentano all’ingresso in Italia a Trieste e dintorni, ma vengono registrati ancora alle frontiere con la Francia: il team di ricerca di Save the Children ha raccolto evidenze dirette di trattamento differenziato a seconda dei luoghi di transito. A Claviere un minore non accompagnato ha più probabilità di essere ammesso presentandosi direttamente alla polizia di frontiera francese, a Mentone invece viene segnalata ancora la pratica della polizia di modificare la data di nascita per fare risultare la persona maggiorenne e quindi espellibile tramite il refus d’entrée, il foglio di via. In ogni caso, se la frontiera francese rimane comunque permeabile, rimangono praticamente insuperabili gli accessi dall’Italia a Svizzera e Austria.

La frontiera a Ventimiglia, per l’organizzazione, continua a essere uno dei posti peggiori per un migrante, un cono d’ombra dei diritti umani e una zona di affari per i trafficanti. “Chiediamo alle istituzioni europee e ai Paesi Membri di avere una voce univoca in materia di protezione dei minorenni” spiega Raffaela Milano, Direttrice dei programmi Italia Europa di Save the Children aggiungendo “chiediamo ai governi europei di astenersi dall’utilizzo di pratiche che erroneamente distinguono fra categorie di rifugiati” e “riteniamo fondamentale – conclude Milano – l’adozione di sistemi di monitoraggio delle frontiere, che permettano anche di perseguire i casi di violazione dei diritti umani”.

 

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