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Pasqua ortodossa, niente tregua: minaccia chimica su Odessa

A Mosca si celebra la Pasqua ortodossa mentre in Ucraina la guerra continua: uccisi altri due bambini a Donetsk

Due mesi esatti di guerra. Sessanta giorni dall’ordine di invadere l’Ucraina consegnato all’esercito dal presidente russo, Vladimir Putin. Un tempo breve ma con un carico di tragedie da farlo apparire decisamente più lungo. Famiglie distrutte, profughi in fuga, fosse comuni, bombardamenti e minacce atomiche. E ancora crisi economiche correlate, diplomazia inconsistente e l’ombra di una guerra totale pronta ad avvolgere il mondo in caso di passi falsi. Un quadro che non conosce tregua, nemmeno in occasione della Pasqua ortodossa, che in Russia viene celebrata mentre le bombe dell’esercito, solo poche ore prima, hanno colpito la città di Odessa. Nel frattempo, Mosca pubblica le foto del presidente Putin alla veglia pasquale, celebrata dal patriarca Kirill.

Pasqua di sangue, uccisi due bambini

Una Pasqua che, in molti, hanno definito di sangue. Il presidente americano, Joe Biden, assieme alla first lady Jill ha inviato gli auguri di Pasqua alla comunità cristiana ortodossa, invitando alla preghiera “per tutti coloro che stanno soffrendo a causa della brutalità della guerra e della persecuzione”. Un riferimento abbastanza chiaro al popolo dell’Ucraina, rafforzato dalla seconda parte del messaggio riferita a “tutti coloro che hanno perso i loro cari o che temono per la loro sicurezza”. Intanto, da Donetsk arriva la notizia di altri due bambini uccisi, rispettivamente di 14 e 5 anni, rimasti vittime nella distruzione della loro casa durante i combattimenti. Altri due giovani rimasti uccisi nell’ambito dell’intensificata azione militare russa sul Donbass. Secondo l’ultimo report delle Nazioni Unite, datato 21 aprile, almeno 184 bambini sono stati uccisi dall’inizio della guerra. Altri 286 quelli feriti.

Minaccia chimica su Odessa

Resta complicata la situazione a Odessa, dove secondo le autorità ucraine gli ultimi raid missilistici avrebbero provocato 8 morti e circa 20 feriti. Attacchi missilistici messi in atto durante la vigilia della Pasqua ortodossa e che, ora, potrebbero essere rafforzati da un’altra minaccia. E’ stata Mosca a diffondere la notizia di una presunta operazione delle forze ucraine con uso di ammoniaca nel porto Yuzhny, della quale poi attribuire la responsabilità alla Russia. Affermazione che, secondo Kiev, non è altro che una minaccia di un attacco chimico nei confronti dell’Ucraina.

La via diplomatica

Non viene comunque abbandonata la via diplomatica. In giornata, il segretario di Stato Antony Blinken e il ministro della Difesa Lloyd Austin sarebbero attesi a Kiev. Poche conferme, però, sono arrivate da Washington. Più preciso il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che ha annunciato l’imminente incontro coi due diplomatici statunitensi. Inoltre, giovedì dovrebbe sbarcare nella capitale ucraina anche il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, che visiterà prima Ankara e Mosca. Una decisione che non ha incontrato il parere favorevole di Zelensky, che l’ha definita illogica: “La guerra è in Ucraina, non ci sono corpi nelle strade di Mosca. Sarebbe logico prima venire a Kiev per vedere la gente qui e le conseguenze dell’occupazione”. Zelensky che, nella giornata di ieri, ha ribadito la sua intenzione di incontrare Putin per cercare una soluzione diplomatica.

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