La Cina ha registrato lunedì altri 5.280 nuovi casi di Covid-19, più che raddoppiando i 2.343 contagi di di domenica: lo ha reso noto la Commissione sanitaria nazionale nei suoi aggiornamenti quotidiani, dai quali emerge anche che il dato aggiorna i massimi degli ultimi due anni, dalla crisi di Wuhan. Il balzo record, rispetto ai numeri finora registrati in Cina, è stato alimentato dall’impennata di focolai di Omicron a livello nazionale, con oltre 3.000 trasmissioni domestiche nella provincia di Jilin, da ieri ufficialmente in lockdown insieme alla grande città di Shenzen, la “Silycon Valley” cinese.
Cina ko in borsa a causa del lockdown e del rischio sanzioni alla Russia
Seduta difficile per le Borse asiatiche, con i listini cinesi che stanno vivendo un’altra giornata drammatica sul timore che anche Pechino e le sue aziende possano essere oggetto di sanzioni per via dei legami con la Russia. Hong Kong sta perdendo il 6,5%, Shanghai il 5%, Shenzhen il 4,6% in un contesto di preoccupazione crescente anche per l’andamento della pandemia di Covid-19, che ha spinto Pechino a dichiarare nuovi lockdown.
Inoltre, la paura che i lockdown in Cina possano impattare sulla domanda del più grande importatore al mondo di petrolio hanno fatto scivolare il greggio sotto quota 100 dollari al barile (-5,8% a 97 dollari il wti e -5,8% a 100,7 dollari il brent), calo che incorpora anche le flebili speranze di progressi nei negoziati per un cessate il fuoco in Ucraina. Non si salva dal clima di sfiducia neppure l’oro (-1,4% a 1.933 dollari l’oncia) mentre il rendimento dei treasury americani è in lieve calo al 2,11%.
Disoccupazione a livelli record
La disoccupazione in Cina nelle aree urbane, scrive Ansa, è aumentata al 5,5% a gennaio-febbraio, contro il 5,1% di dicembre: secondo i dati diffusi dall’Ufficio nazionale di statistica, i senza lavoro nella fascia giovanile tra i 16 e i 24 anni sono saliti al 15,3% dal 14,3% nel mezzo dell’ondata di Covid che ha scosso le imprese e ha costretto alla chiusura degli impianti produttivi. La disoccupazione dei primi due mesi dell’anno è la più alta nell’ultimo anno, restando comunque nel target “entro il 5,5%” fissato dal governo centrale.