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Ecco come le balenottere mangiano senza strozzarsi: la cuirosa scoperta

Le balenottere mangiano chili di cibo al giorno ingurgitando ettolitri di acqua marina eppure non si strozzano: la scienza ha scoperto perché

Pochi sano che il nome “balenottera” deriva dal greco antico e significa “balena con le ali“. In effetti questi grandi cetacei, a prima vista abbastanza simili alle balene, si differenziano dalle “sorelle maggiori” principalmente per due caratteri scheletrici specifici, che attestano che la separazione dei due ceppi da un antenato comune – ormai estinto – è molto antica e sufficiente a giustificare una classificazione separata.

Mentre infatti le balene hanno mantenuto nello scheletro delle natatoie anteriori le 5 dita proprie dei mammiferi più primitivi, le Balenotteridi (famiglia che comprende sia tutte le specie di balenottere, sia le “cugine” megattere) hanno perso un dito, e i quattro rimasti si sono molto allungati in modo da dare alle natatoie l’aspetto proprio di piccole ali. Da qui il nome. Ma le balenottere di curioso hanno anche altro.

Ecco perché le balenottere riescono a mangiare senza strozzarsi

Per esempio, riescono a mangiare senza strozzarsi grazie a una particolare struttura anatomica del palato che evita che l’acqua e il krill finiscano nei polmoni. Il krill è un termine norvegese che indica piccoli crostacei che vivono in tutti gli oceani del mondo, con particolare concentrazione nelle acque fredde e polari. Sono organismi fondamentali perché compongono lo zooplancton, cibo primario di balene, mante, squali balena, pesce azzurro e uccelli acquatici.

Il krill, mangiato in grandi quantità dalle balenottere, non va però mai di traverso a questi grandi mammiferi marini grazie a un sistema particolare che ricorda quello che permette agli esseri umani di mangiare senza strozzarsi. La scoperta è recente ed è stata pubblicata sulla rivista Current Biology dai ricercatori dell’Università della British Columbia (Canada).

Dissezionando alcuni esemplari deceduti in Islanda, gli esperti hanno individuato un bulbo carnoso – una sorta di ‘tappo’ naturale – che va a chiudere e proteggere le vie respiratorie bloccando il canale compreso tra la bocca e la faringe. Quando l’animale mangia, il tappo si sposta verso la parte posteriore della bocca bloccando il passaggio verso il naso. Contemporaneamente, uno strato cartilagineo blocca l’ingresso della laringe, che a sua volta si sposta verso l’alto per chiudere le vie aeree inferiori.

“E’ come quando il velo pendulo si sposta all’indietro per chiudere il passaggio verso il naso e la nostra trachea si chiude durante la deglutizione”, spiega la zoologa Kelsey Gil su Ansa. “Non abbiamo mai visto un meccanismo simile negli altri animali o in letteratura: gran parte di quello che sappiamo sulle balene e i delfini viene dai nostri studi sui cetacei dentati, che però hanno le vie respiratorie completamente separate”. I ricercatori intendono ora continuare i loro studi, non solo per conoscere meglio i meccanismi che permettono alle balenottere di nutrirsi, ma anche per scoprire altre curiosità, ad esempio se le balenottere possano tossire o avere il singhiozzo.

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