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Liliana Ocmin: “I punti su cui lavorare per eliminare la violenza contro le donne”

Intervista di Interris.it a Liliana Ocmin, Responsabile nazionale del coordinamento donne della Cisl, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

“La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è un’occasione per fare un bilancio, per vedere dove stiamo andando, per valutare i progressi rispetto agli anni precedenti. Noi come Cisl abbiamo aderito alla campagna delle Nazioni Unite ‘Orange the World: End Violence against Women Now!‘. Sedici giorni di attivismo internazionale contro la violenza di genere che durerà fino al 10 dicembre, Giornata dei diritti umani“. A parlare è Liliana Ocmin, Responsabile nazionale del coordinamento donne della Cisl, intervistata da Interris.it, che spiega come la violenza, in tutte le sue forme, sulle donne e le bambine è una violazione dei diritti umani. “Questa giornata deve essere uno stimolo per tracciare nuovi obiettivi, nuove sfide da mettere in campo per non dover più contare le vittime di violenza. Si parla delle donne, ma bisogna ricordare anche i bambini che spesso assistono alla violenza”.

Alcuni dati

Quasi 1 donna su 3 ha subito abusi nella sua vita. In tempi di crisi, i numeri aumentano, come si è visto durante la pandemia di COVID-19 e le recenti crisi umanitarie, conflitti e disastri climatici. Un nuovo rapporto di UN Women, basato su dati provenienti da 13 paesi dopo la pandemia, mostra che 2 donne su 3 hanno riferito di aver subito una qualche forma di violenza e che hanno maggiori probabilità di affrontare l’insicurezza alimentare. Solo 1 donna su 10 ha affermato che le vittime sarebbero andate alla polizia per chiedere aiuto.

La raccolta fondi

Il Generation Equality Forum, conclusosi a Parigi a luglio, ha gettato le basi per azioni e investimenti decisivi per promuovere l’uguaglianza di genere. Il Fondo fiduciario delle Nazioni Unite per porre fine alla violenza contro le donne, l’unico meccanismo di finanziamento globale dedicato a porre fine e prevenire tutte le forme di violenza contro le donne, ha annunciato una speciale sfida di raccolta fondi, #Give25forUNTF25 , che segna 25 anni di donazioni a sostegno delle organizzazioni femminili in tutto il mondo.

Una crisi globale

“La violenza contro le donne spesso non viene denunciata, messa a tacere dallo stigma, dalla vergogna, dalla paura degli autori e dalla paura di un sistema giudiziario che non funziona per le donne“, ha dichiarato il Sottosegretario Generale delle Nazioni Unite e Direttore esecutivo di UN Women, Sima Bahous, in un messaggio in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

“La pandemia di COVID-19, con tutto il suo isolamento e il distanziamento, ha consentito violenze invisibili: una seconda pandemia ombra di violenza contro donne e ragazze, dove spesso si sono trovate in isolamento con i loro aggressori. In ogni angolo del mondo, le linee di assistenza per la violenza contro le donne hanno registrato un aumento delle segnalazioni”.

Basta colpevolizzare le donne

In alcuni casi, sottolinea Liliana Ocmin, le donne vengono accusate di aver scatenato la violenza del partner. “Ci sono molti pregiudizi e preconcetti nei confronti delle donne tanto che alcune arrivano a chiedersi: ‘E’ stata colpa mia?’ – spiega la responsabile nazionale del coordinamento donne della Cisl -. Molto spesso quando si approccia un processo penale viene interrogata la vittima e non l’autore della violenza. I programmi media devono seguire delle regole ben precise, devono imparare a chiamare le cose con il loro nome. Bisogna eliminare il rischio di vittimizzazione secondaria. Basta stereotipare l’immagine della donna“.

La mancanza di un piano nazionale antitratta

Liliana Ocmin ha lamentato anche l’assenza di un Piano nazionale antitratta. Nel nostro Paese, come afferma la responsabile del coordinamento donne Cisl, questo piano è scaduto da circa tre anni. “Abbiamo sollecitato la ministra Bonetti affinché questo piano veda finalmente la luce. Riteniamo che questi argomenti vadano affrontati insieme – spiega -. E’ scandaloso constatare che ci sono ancora donne vittime di tratta, parlando sia dello sfruttamento sessuale sia di quello lavorativo. Possiamo fare molte battaglie, ma se non scardiniamo quelle logiche che portano alcuni a comprare il corpo delle donne o delle bambine, il nostro sforzo per raggiungere le pari opportunità e l’eliminazione della violenza sarà vano“.

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