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La lezione di Giovanni Falcone. Senso del dovere e “saperi per la legalità”

La premiazione lunedì a Palermo perché "la memoria ha bisogno di essere coltivata per dare buoni frutti"

Giovanni Falcone diceva che “gli uomini passano. Le idee restano“. Rimangono “le loro tensioni morali. E continueranno a camminare. Sulle gambe di altri uomini”. La legalità come lezione di Giovanni Falcone. La ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa premia lunedì a Palermo. “Saperi per la legalità” si intitola il riconoscimento della Fondazione Giovanni Falcone. Tra le migliori tesi di laurea magistrale c’è quella di Roberta De Paolis. Allieva dottoranda in Diritto penale. Alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

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Murales dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

L’eredità di Falcone

“Credo che ognuno di noi debba essere giudicato per ciò che ha fatto. Contano le azioni. Non le parole. Se dovessimo dar credito ai discorsi, saremmo tutti bravi e irreprensibili”, diceva il magistrato ucciso da Cosa nostra nel 1992. La premiazione è in programma lunedì a Palermo. Con la presidente Maria Falcone. Il capo della Polizia Giannini. Il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Luzi. Il presidente della Regione Sicilia, Musumeci. Oltre alla titolare del dicastero dell’Università e della Ricerca. Il premio intende valorizzare tesi di laurea magistrale. Realizzate da studentesse e da studenti che rendono evidente il loro impegno nel contrasto alla criminalità di tipo mafioso. E all’impatto sociale ed economico delle attività criminali sui territori. Roberta de Paolis è stata scelta dalla commissione, presieduta da Maria Falcone, per la tesi intitolata “La confisca di prevenzione italiana. E il ‘civil asset forfeiture americano’. Tra garantismo ed efficientismo. Prospettive di cooperazione internazionale”.Falcone

Prevenzione

Spiega Roberta de Paolis: “La tesi è motivata da una sincera convinzione. E parte da studio di più largo respiro sugli strumenti di prevenzione dell’associazionismo mafioso. Ciò offre una preziosissima chiave di lettura del Paese stesso. Di chi siamo stati. Chi siamo diventati. In cosa crediamo. Dove vogliamo andare. Quali sono le scarpe in cui camminiamo. La tesi di Roberta de Paolis sarà pubblicata con codice ISBN. E modalità digitale Open Access (Free O.A.). All’interno della collana “I Quaderni della Fondazione Falcone”. falcone

Eroi civili

“Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, con il loro esempio, hanno già trasmesso un patrimonio immenso alle giovani generazioni– osserva a Interris.it il giornalista e scrittore Francesco La Licata-. Fanno testo le numerose richieste, avanzate da moltissimi giovani laureati all’indomani delle stragi del 1992, di entrare in magistratura. Da più di 25 anni ormai la scuola italiana coltiva la memoria dei propri caduti sulla trincea della legalità. Passi avanti certamente ne sono stati fatti. Bisogna non allentare questa tensione morale. E vigilare giorno dopo giorno. In questa direzione l’informazione può fare tantissimo”.

Le gigantografie dedicate a Falcone e Borsellino

Memoria

“La memoria ha bisogno di essere coltivata per dare buoni frutti– aggiunge il biografo di Giovanni Falcone-. L’insegnamento dato da Falcone e Borsellino sta nelle loro vite e nella loro morte. Due giudici, due cittadini, che hanno sacrificato la loro stessa esistenza. I loro affetti. Sull’altare del compimento del loro dovere. Morto Giovanni Falcone, Borsellino sapeva quale sarebbe stato il proprio destino. Ma non si è fermato. A chi gli chiedeva il perché rispondeva: ‘Non possiamo deludere le aspettative di tante brave persone’. E Falcone, qualche tempo prima, a chi gli chiedeva ‘Perché lo fa?’. Ribatteva: ‘Semplicemente per senso del dovere’”.

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