Chissà che non sia stato il lancio della monetina nella Fontana di Trevi a portare fortuna. La tradizione romana applicata dai leader del G20 in mattinata potrebbe aver favorito l’accordo sul clima arrivato poche ore dopo. Ma solo per i superstiziosi. In realtà, l’intesa sulla strategia contro il riscaldamento globale era il minimo che ci si aspettava dal summit romano. E alla fine il pettine scioglie i nodi: accordo sul tetto massimo di 1,5 gradi, come riferiscono fonti diplomatiche, con obiettivo emissioni zero entro la metà del secolo. Un accordo che, precisano le medesime, è stato raggiunto tenendo conto di posizioni diverse di alcuni Paesi, come Cina, India e Indonesia. Intesa, a ogni modo, che dovrà essere giocoforza seguita da un accordo scritto. Anche se, secondo Draghi, i presupposti migliori ci sono.
Agire sul clima
Proprio il premier italiano, in mattinata, aveva ribadito i concetti già espressi dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, invitando i leader ad agire in fretta sul clima al fine di evitare conseguenze disastrose.
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