L’impronta mariana del Sinodo dei vescovi a Torino e Susa. L’occasione è l’apertura della fase diocesana. E l’inizio del cammino sinodale nella Chiesa italiana. Monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, presiederà domenica due celebrazioni nelle rispettive diocesi. In particolare, alle 10, a Torino, nel santuario della Consolata per l’arcidiocesi di Torino. E alle 16, a Mompantero. Nel santuario della Madonna del Rocciamelone per la diocesi di Susa. In particolare nel capoluogo piemontese il santuario della Consolata è il principale punto di riferimento per la devozione mariana. Dedicato a Maria, invocata con il titolo di “Consolatrice”, è il più importante santuario della città. Ed è anche conosciuto con il nome di Chiesa di Santa Maria della Consolazione.
Sinodo come segno
L’apertura del Sinodo dei vescovi segue di poche settimane i festeggiamenti per il trentesimo anniversario dell’ordinazione episcopale dell’arcivescovo Cesare Nosiglia. Un Pastore che ha fortemente caratterizzato in senso sociale e solidale l’impegno cattolico nella vita pubblica. In un’intervista a “La voce e il Tempo” il presule piemontese ricorda: “Ho avuto la fortuna di vivere con Papi santi. Mi hanno offerto un insegnamento di fede. E di forte testimonianza di servizio. Giovanni XXIII ha accompagnato i primi anni di sacerdozio. Conobbi Paolo VI alla Cei. Ricordo che gli si poteva parlare facilmente senza timore reverenziale. E con familiarità. Avevo conosciuto Albino Luciani quando era patriarca di Venezia. E mi invitava a presentare i catechismi. Giovanni Paolo II mi nominò ausiliare. E poi vicegerente di Roma. Ho avuto modo di pregare nella sua cappella. E di pranzare con lui. Benedetto XVI mi accolse nelle ‘visite ad limina’. E mi trattenne a colloquio nel quale percepii simpatia e benevolenza. Ho avuto la grazia di ospitare Papa Francesco a Torino. Per la visita nel giugno 2015″.