Il vulcano Cumbre Vieja non dà tregua all’isola di La Palma, nelle Canarie. Altre due eruzioni hanno interessato il monte di fuoco, con nuove colate laviche lungo le sue pendici e un allarme che si protrae ormai da quindici lunghi giorni. Quasi mille le case distrutte dalla lava, un altro centinaio a fortissimo rischio, se non già colpite. Inoltre, 3.500 persone sono costretta a restare chiuse in casa per un’allerta legata alla qualità dell’aria. L’ultimo aggiornamento satellitare è stato fornito dal sistema europeo Copernicus Earth monitoring. Nelle ultime 24 ore, altri 66 edifici sono stati raggiunti e distrutti dalle colate di lava. Perlopiù case, ma anche magazzini e altre strutture.
La Palma, avanza la lava
Una progressione pressoché continua quella della lava, che aumenta d’intensità supportata anche dalle nuove eruzioni delle ultime ore. Al momento, sarebbero almeno 297,5 gli ettari coperti dall’avanzata del magma fuso, mentre l’estensione del tappeto di cenere raggiunge i 4.819. Oltre trenta chilometri di strade sono state colpite dagli effetti dell’eruzione, la quasi totalità distrutti dalla lava. Nel frattempo, il premier spagnolo Pedro Sanchez è tornato a La Palma, dopo una prima visita all’indomani della prima eruzione. Il capo del governo iberico ha fatto sapere che verranno disposti aiuti con uno stanziamento da 206 milioni di euro.
Lo stanziamento delle risorse
Il pacchetto di misure, definito consistente da El Pais, sarà approvato martedì prossimo dal Consiglio dei ministri. L’obiettivo è destinare le risorse alla ricostruzione delle infrastrutture dell’isola, così come al ripristino della distribuzione di acqua. Altri soldi verranno destinati all’occupazione, al turismo, alle famiglie e all’agricoltura, ambiti della vita quotidiana dell’isola messi in ginocchio dalle conseguenze delle eruzioni del Cumbre Vieja.