Nel lockdown del 2020 nelle donne è esplosa la necessità di lunghe chiacchierate telefoniche, più del doppio della durata solita. Negli uomini l’insofferenza per le restrizioni dei movimenti. Il dato emerge dall’analisi dei dati telefonici in Austria durante quello che per gli studiosi del comportamento umano è stato un enorme esperimento sociale.
Lo studio pubblicato su Scientific Reports è stato guidato dal Complexity Science Hub di Vienna. “La chiusura totale della vita pubblica è stata come un esperimento dal vivo su tutta la popolazione“, ha spiegato Tobias Reisch, uno degli autori dello studio che ha potuto analizzare in forma anonimizzata (e non in tempo reale) i dati forniti da uno dei maggiori operatori telefonici del paese.
“Ci interessava sapere fino a che punto le persone hanno tollerato le misure anti-Covid imposte dal governo e quando abbiamo analizzato i dati per genere, abbiamo trovato differenze comportamentali sorprendentemente forti tra uomini e donne”.
Uno dei dati più marcati, valido per entrambi i sessi, è che tutti hanno telefonato più a lungo ma si è parlato con meno persone del solito, si è ristretta la cerchia dei contatti.
Le differenze di genere sono state soprattutto nella durata delle conversazioni: le chiamate da donne a donne sono state fino a 1,5 volte più lunghe rispetto a prima della crisi (+140 percento), quando le donne chiamavano gli uomini si è parlato l’80% in più, mentre la durata delle chiamate tra uomini è aumentata solo del 66%.
Ovviamente, ricordano i ricercatori, i contenuti delle conversazioni sono rimasti protetti ma i dati sembrano confermare quanto affermato già dalle scienze sociali, attraverso sondaggi. Ossia che le donne tendano a scegliere strategie attive per far fronte allo stress, come parlare con gli altri. I dati inoltre indicano che a muoversi di più durante il lockdown sono stati gli uomini e, inoltre, appena le misure sono state revocate, gli uomini sono tornati più rapidamente alla abituale mobilità pre-pandemia.