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Al servizio dei fratelli, la via che conduce alla Salvezza

Tante volte possiamo pensare che seguire Cristo vuol dire fare atti virtuosi, diventare brave e buone persone, volenterose e ammirabili: poi, come in quei giorni in cui Gesù attraversava la Galilea, ci sentiamo annunciare che “Il Figlio dell’uomo viene consegnato in mano agli uomini e lo uccideranno”. Allora ci rendiamo conto di non aver capito niente, proprio come i suoi discepoli.

Seguire Cristo è accettare come Lui una chiamata ad abbandonare le nostre idee e fare la Volontà di Dio, anche se spesso ci sembra oscura e difficile, troppe volte lontana da quell’ideale buonista che ci eravamo illusi di dover raggiungere: senza la luce della Croce di Cristo anche noi, come i discepoli, come Pietro, possiamo scandalizzarci, avere voglia di scappare via delusi.

Nel Vangelo di Marco di oggi Gesù ci indica la via, la sola che conduce alla Salvezza: “Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo e il servitore di tutti”. Questo è possibile non come un dovere, ma solo come un atto d’amore, la risposta all’amore infinito che Dio ha per noi e che ci ha mostrato in Suo Figlio

Sequela di Gesù vuol dire entrare in un combattimento d’amore, quello della fede vera: “Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo e si oppone alle nostre azioni…” (Sapienza 2, 12, prima lettura). Allora, con Cristo, è possibile mettersi al servizio dei fratelli, quello vero, non quello che serve a noi, per avere delle “medaglie” di brave persone: accettare il carattere di tua moglie o di tuo marito, non rispondere alle ingiurie dei furbi sul lavoro, non adeguarci alle convenienze e alla prepotenza dei tanti.

Così accettare le prove, le tentazioni, i dubbi e le sofferenze si trasforma in una prova di amore per Cristo, che ha tanto sofferto per amore a noi, per salvarci e donarci già oggi di gustare cosa sia la vita vera, la vittoria sulla morte: Lui sempre ci sta vicino, lo scopriamo proprio lì, dove tutti ci abbandonano, quando più nulla può ormai darci consolazione.

La fede è scoprire che quando ci sembra di avere fallito umanamente troviamo finalmente Cristo, la risposta al nostro profondo bisogno di essere amati.

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