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Messico: ucciso un sacerdote nello stato di Morelos

Il corpo senza vita del sacerdote don José Guadalupe Popoca è stato ritrovato all'interno della parrocchia di San Nicolás de Bari

Il corpo senza vita del sacerdote messicano don José Guadalupe Popoca è stato ritrovato la mattina del 31 agosto all’interno della parrocchia di San Nicolás de Bari, nella città di Galeana, municipio di Zacatepec, nello stato messicano di Morelos. Secondo le prime informazioni pervenute all’Agenzia Fides, il parroco è stato ucciso da colpi d’arma da fuoco alla testa.

Don José Guadalupe era nato a Jiutepec, Morelos, il 12 dicembre 1977, ed era stato ordinato sacerdote il 15 agosto 2007. Ha svolto il ministero sacerdotale in diverse parrocchie della diocesi di Cuernavaca, dedicandosi in particolare ai giovani.

Secondo il Sistema nazionale di pubblica sicurezza, tra gennaio e luglio 2021 nello stato di Morelos ci sono stati 769 omicidi e 10 rapimenti. Secondo il Mexico Peace Index 2021, Morelos è il nono stato più violento dei 32 stati messicani.

I messaggi di cordoglio

Mons. Ramón Castro Castro, Vescovo di Cuernavaca, diocesi a cui appartiene la parrocchia, ha espresso in un videomessaggio costernazione e dolore, chiedendo alle autorità di indagare sui motivi del crimine, e ha invitato a pregare per l’eterno riposo del sacerdote e perché Dio conceda alla sua comunità il coraggio e la forza di affrontare questa perdita.

Monsignor Alfonso G. Miranda Guardiola, Vescovo ausiliare di Monterrey e Segretario Generale della Conferenza Episcopale Messicana (CEM), in un messaggio afferma: “Con profondo dolore, esprimiamo la nostra tristezza e sgomento per l’omicidio di p. José Guadalupe Popoca, appartenente al clero della diocesi di Cuernavaca. Esprimiamo le nostre condoglianze a Mons. Ramón Castro Castro, alla sua famiglia, agli amici e ai fedeli che ha servito nella vita come loro pastore. Chiediamo la conversione a coloro che producono dolore e sofferenza, affinché possano tornare sulla via del bene. Dio non ha creato nessuno per fare il male, ci ama perché siamo Suoi figli e Si aspetta che scegliamo la strada della vita”.

Infine il Segretario generale della CEM ringrazia i sacerdoti, “che svolgono il loro lavoro in tutto il Paese” e chiede loro di “non perdere la speranza, di continuare con ardore la loro missione ecclesiale nonostante le difficoltà, sull’esempio di Gesù, il Buon Pastore”.

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