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Stadio della Roma, tramonta il progetto a Tor di Valle. Raggi: “Guardiamo al futuro”

L'assemblea capitolina ha votato per la revoca della del pubblico interesse all'impianto. Il Ceo dell'As Roma Fienga: "Club e tifosi ascoltati, la decisione di consentirà di aprire una nuova pagina"

Si volta pagina sul futuro del nuovo stadio della Roma. L’Assemblea capitolina, con votazione ad appello nominale, oggi ha approvato la delibera per la revoca del pubblico interesse al progetto dell’impianto pensato per ospitare la squadra giallorossa a Tor di Valle. Hanno espresso la loro soddisfazione la prima cittadina Virginia Raggi e l’amministratore delegato dell’As Roma Guido Fienga, mentre in una nota parla di “una delle pagine più tristi dell’urbanistica” la società Eurnova Spa, proponente del progetto dello stadio a Tor di Valle.

“Aprire una nuova pagina”

La decisione arriva dopo quella della società giallorossa, dall’agosto 2020 guidata dalla nuova proprietà statunitense della famiglia Friedkin di studiare soluzioni alternative a quelle della gestione precedente di James Pallotta. “Ora guardiamo al futuro. Lo Stadio della Roma voglio che sia realizzato. Lo chiede la città, lo chiedono i tifosi giallorossi e anche la società. Ci vedremo al più presto con i Friedkin: è il momento di far diventare il sogno di tanti realtà”, ha detto Virginia Raggi.

Il ceo della Roma Fienga, dopo l’approvazione della delibera sulla revoca, ha dichiarato ad Ansa: “Siamo molto lieti della decisione dell’Assemblea Capitolina che consentirà di aprire una pagina nuova per la nostra città, il club e soprattutto per i tifosi della Roma che, dopo aver aspettato con pazienza, sono stati ascoltati”.

Le reazioni dei politici

Non si sono fatti attendere i commenti alla decisione degli sfidanti e gli avversari politici della sindaca.

“L’accordo tra Pd e Cinque stelle sulla delibera di revoca dello stadio riflette la gestione disastrosa della vicenda che ha accomunato le giunte Marino e Raggi con due progetti che di interesse pubblico avevano ben poco sui quali FdI aveva votato contro e che sono naufragati nel peggiore dei modi” – dichiarano gli esponenti e i consiglierei comunali di Fratelli d’Italia – “auspichiamo che la revoca non esponga l’amministrazione a contenziosi. Roma ha bisogna di aprire una pagina nuova che metta al centro una visione complessiva degli impianti sportivi e comprenda il tema dei nuovi stadi moderni e sostenibili della As Roma e, se lo proporrà, della Lazio senza inserirli in spericolate operazioni finanziarie”.

Il concorrente per il Campidoglio del centrosinistra, Roberto Gualtieri del Partito democratico, ha fatto appello a evitare “propaganda elettorale sullo Stadio della Roma”, invitando a lavorare “insieme per fare in modo che questa volta non ci si sbagli e si porti a termine questa saga che si trascina da troppo tempo”.

“E’ singolare che la sindaca continui a festeggiare i suoi fallimenti come lo Stadio della Roma a Tor di Valle, forse il più clamoroso”, ha affermato Carlo Calenda, anche lui in corsa per la fascia tricolore della Capitale. “Un grande investimento affossato negli anni dai cambiamenti di linea del M5s. E’ vero, si apre un nuovo capitolo: quello in cui liberiamo Roma dalla vostra incapacità”, ha detto ancora il fondatore Azione.

 La reazione della società

In una nota la Eurnova Spa, la società proponente il progetto dell’impianto a Tor di Valle scrive che “la procedura cui si è dato corso risulta palesemente illegittima, per questo motivo un team di avvocati è già in fase avanzata di lavoro e depositerà tutti gli atti volti a dimostrare l’invalidità e l’inopportunità della delibera approvata oggi e i danni che la società proponente ha subito e di cui dovrà essere risarcita, come già spiegato nelle precedenti comunicazioni inviate in via bonaria anche ai singoli consiglieri”. “Al di là delle questioni che i tribunali, in tutte le sedi, dovranno valutare” – continua la nota – “resta il fatto che davanti al mondo dei grandi investitori Roma Capitale ha di nuovo dimostrato di non essere in grado di guidare processi lineari e di dare certezze a chi vuole creare lavoro e sviluppo a Roma”

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