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Perché la nazionale di Mancini piace ai giovanissimi

Non è solo il successo a coinvolgere i tifosi con meno primavere alle spalle... c'è qualcosa di più

Dopo i mondiali vinti nel 2006 l’Italia ha cambiato pelle e ora c’è una nuova generazione di calciatori che ci fa sognare nella finale di questi Europei 2020. L’entusiasmo vero è scoppiato dopo la vittoria di mercoledì scorso contro la Spagna e così adesso siamo in finale. Ho vissuto quella partita con i miei compagni di classe in una pizzeria di Santa Margherita Ligure. Ed è stato così che, da questo singolare “osservatorio”, ho capito che l’entusiasmo degli italiani per la squadra allenata da Mancini abbia raggiunto livelli davvero altissimi. E coinvolge tutti, dai più anziani ai giovanissimi.

I ricordi dei giovanissimi

Questi ultimi, in particolare, non hanno un grande ricordo di trionfi sportivi della nazionale di calcio italiana. Infatti il mio primo ricordo da piccola sono stati i mondiali vinti del 2006 ma da quel momento non abbiamo più avuto questi successi, anzi ci sono state diverse delusioni sportive. Per questa ragione l’esperienza della nazionale di Mancini è un fatto assolutamente nuovo e senza precedenti per me e per i giovani della mia età. Ho notato come partita dopo partita (ma anche minuto dopo minuto) l’attenzione di tutti sia progressivamente aumentata, portando con sé non solo l’entusiasmo per le vittorie ma anche l’orgoglio di essere italiani.

Perché la Nazionale piace ai giovani

Questa nazionale piace a noi giovani perché è principalmente composta da ragazzi con un grande spirito combattivo ed è un bell’esempio di gruppo affiatato, di persone che si vogliono bene tra di loro e che lavorano insieme per poter raggiungere un successo o un risultato. Lo dimostra per esempio la vicinanza che è stata mostrata a Spinazzola sia appena accaduto l’infortunio, sia quando nell’ultima partita gli è stata dedicata la vittoria che li ha portati in finale. Credo che questi Europei abbiano regalato agli italiani un po’ di ossigeno dopo il lungo periodo di tempo passato a lottare contro il Covid, in cui non si potevano avere alcun tipo di contatto o addirittura passare del tempo con i propri amici.

Ci vuole anche una raccomandazione

Come tutte le cose positive però ci vuole sempre una raccomandazione per far sì che non si trasformino in negative: è bene ricordare che la pandemia non è ancora giunta al termine e che quindi è importante continuare ad osservare le regole per il contenimento dei contagi, indossando mascherine e mantenendo il distanziamento sociale, soprattutto in vista della finale di stasera. Per esempio io guarderò la partita sulla mia terrazza insieme alla mia famiglia e ad alcuni amici, cercando di essere il più responsabile possibile e comunque andrà la finale questa esperienza sarà da raccontare. Insomma l’Italia del 2021 entrerà nella memoria di tutti come l’Italia che nel 2006 vinse l’ultimo mondiale.

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